Hanno piazzato gli striscioni sulle otto canoe posizionate sulle acque del limpido mare antistante la spiaggia di Giardini Naxos per manifestare la loro ben nota posizione sulla difesa del clima e dell’ambiente. Gli attivisti di Greenpeace non hanno perso l’occasione per ribadire ai grandi della Terra riuniti a Taormina nel G7 l’impegno ambientalista che non può essere eluso. Sugli striscioni vi era scritto “Planet Earth first” e “Climate Justice now”, mentre altri attivisti hanno trasportato in acqua una riproduzione della Statua della libertà alta 4 metri, con indosso un giubbotto di salvataggio, a simboleggiare la minaccia rappresentata dai cambiamenti climatici e il conseguente innalzamento delle acque del mare.
Greenpeace chiede a gran voce di attuare gli accordi presi con i trattati di Parigi stilati nel dicembre del 2015 durante la COP21 che mirano a stabilizzare l’aumento della temperatura terrestre su quota 1,5 gradi. Il riscaldamento globale e l’effetto serra dunque, sono il nodo centrale da cui si dipanano le discussioni, come ad esempio l’esodo umanitario a cui assistiamo. «Gli Stati del G7 hanno alimentato in modo decisivo il fenomeno dei cambiamenti climatici, ora devono procedere nel trovarvi soluzione», ha dichiarato Jennifer Morgan, Direttrice Esecutiva di Greenpeace International. «Se Trump volesse venir meno a questo suo dovere, allora toccherebbe al resto del G7 andare avanti senza gli Stati Uniti. La risposta allo slogan di Trump “America First” dovrebbe essere “Planet Earth First”. Regno Unito, Francia e Canada hanno già annunciato lo scorso anno una data di abbandono dal carbone, mentre per l’Italia questo potrebbe avvenire entro il 2025 o il 2030. Anche la Germania si sta muovendo in questa direzione, segno che oramai non si può più attendere e rinunciare a dare risposte concrete su un tema così “caldo” come l’ambiente appunto.
