“In questo mio quarto giorno di sciopero della fame riflettosul silenzio del presidente della regione Rosario Crocetta in merito alla mia protesta ed al mio gesto non violento. Mi pare evidente che il suo silenzio sia un’ammissione delle responsabilità che ha da governatore sui tanti drammi siciliani. Quando un presidente di regione non trova parole e non fa azioni per fermare, ad esempio, i licenziamenti di Sviluppo Italia Sicilia e Max Living, o per non smantellare ospedali, o per dare un futuro ai giovani siciliani in questa terra, è evidente che ammette il suo fallimento. Il mio sciopero della fame è la protesta del popolo contro questo governo che ha ridotto alla fame i lavoratori della formazione professionale, dei consorzi di bonifica, delle ex province, per non parlare dei danni che ha arrecato alle imprese con il mancato utilizzo dei fondi comunitari. Continuo il mio digiuno e sono contento del silenzio colpevole del presidente Crocetta”, lo afferma Vincenzo Figuccia, vice capogruppo di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana.