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I Siciliani, il nemico che hanno dentro e la contraddizione del Movimento 5 Stelle

Faccio ammenda. Non è vero che i miliardi donati da Crocetta a Renzi siano il principale problema della Sicilia, né i comitati d’affari che fanno legna dei nostri interessi pubblici, né le condizioni di sfruttamento coloniale ormai vecchie di secoli. Sì, è vero, la Sicilia è una colonia d’Italia, lo Statuto è carta straccia, e l’indipendenza l’unica soluzione realistica ai nostri problemi.
Ma il vero problema principale dei Siciliani è un altro, non mi stancherò mai di dirlo: l’autorazzismo che ci portiamo dentro. Pregiudizio viscerale, irrazionale, e come tale semplicemente invincibile con il logos. Non serve. Non serve ragionare con chi ha attivato i neuroni della pancia. Quelli del cervello sono stati staccati da tempo.
Che la maggioranza dei Siciliani siano un popolo incivile, tendenzialmente mafioso, in perenne ricerca di raccomandazione, traffichino, “inferiore”, in una parola, è una convinzione radicata e invincibile che condividono non meno di 3 milioni, 3 milioni e mezzo di Siciliani.
Capisco quello che state pensando. Ma se lo pensano la maggioranza (3 su 5) allora hanno torto! No, non hanno torto. Il loro è un POSTULATO. E come tale non si discute. I postulati sono tali perché si “postulano”, cioè si assumono per veri all’inizio del discorso e non ammettono falsificazione. Potrebbero pensarla così anche 4 milioni e 900 mila siciliani non cambierebbe nulla. I Siciliani sono mafiosi per definizione. Bastano Cuffaro e Riina a riscattarci tutti da un eventuale diritto di piena cittadinanza. Non importa che Falcone, Borsellino, Padre Puglisi, Piersanti Mattarella, Placido Rizzotto, Peppino Impastato, e tanti tanti tanti altri siciliani siano non solo persone per bene, ma addirittura eroi. Non basta. Basta un pugno di poche centinaia, forse migliaia, di delinquenti in combutta con lo Stato italiano per infamarci noi tutti e metterci a tacere PER SEMPRE.
Inutile parlare di “mafia capitale” o della corruzione settentrionale da capogiro. Che c’entra? Fatti loro. Inutile dire che non c’è alcuna evidenza empirica di tale “peggiorismo” nostro. Alla pancia non si comanda.
Rivendicare diritti? Lamentarsi del fatto che in Sicilia abbiamo la spesa per servizi sociali più bassa d’Italia? Che lo Stato ci deruba? Ma come ci permettiamo noi “incivili”? Un giorno, forse, nel giorno di MAI, quando avremo dimostrato al mondo intero che siamo veramente “cambiati”, quando non ci sarà più neanche un siciliano incivile, allora, forse….
Ho molti amici che militano e votano per il Movimento 5 Stelle e faccio loro i miei più sinceri auguri, lo dico sul serio perché in genere sono ottime persone. Quasi tutti, non dico tutti, condividono questo atteggiamento.
Se spieghi i furti dell’Italia, fanno spallucce, il problema “non è quello”, il problema sono gli “sprechi”, i “privilegi”, le “ruberie”, la “disonestà dei siciliani” in una parola.
Inutile cercare di spiegare loro che sono in contraddizione con se stessi. Battaglia persa, il “logos” si è staccato, lasciando il posto al “pathos”. E il pathos non ragiona, s’incazza e basta.
Se la maggioranza dei Siciliani è disonesta, com’è che sono sicuri di vincere le prossime elezioni, posto che loro sono “onesti per definizione”? Delle due l’una, o è vero che siamo disonesti, e allora perdono di sicuro, o non è vero, e allora vincono, ma se non è vero che siamo disonesti… dovrebbe cadere tutto il loro discorso. E invece….
E poi, se sono (come credo di cuore) “onesti per definizione”, perché non mettono da parte il problema della corruzione? Posto che hanno la vittoria in tasca, il problema della corruzione è già vinto, o no? Se i loro amministratori non saranno corrotti, possiamo guardare avanti e rivendicare finalmente i nostri diritti di fronte all’Italia? O non possiamo, perché dobbiamo ancora scontare una pena 50nnale per il fatto che 15 anni fa, in mancanza di alternative serie, e spinti dal bisogno, molti siciliani (non noi comunque) diedero sbagliando un consenso di massa a Miccichè e Cuffaro determinando il famosissimo 61 a 0. Quando finiamo di scontare la pena, di grazia? I nostri figli saranno liberi fra 30 anni? I nostri nipoti? (ma perché poi? lo 0 era migliore del 61?)
Poi ci sono i Siciliani, anche loro non meno complessati, che “tifano” Renzi. Inutile spiegare loro che la Regione è un burattino nelle mani di Roma. Ti dicono che la competenza in materia sanitaria, e in tante altre materie, è della Regione. Renzi, poverello, per noi fa quel che può. Siamo noi siciliani che non sappiamo governarci.
Inutile tentare di spiegare che Renzi, via Baccei, governa la Regione meglio ancora che lo Stato.
Ma, anche volendo seguirli per un attimo, si rendono conto che il PD, da loro tanto amato, (s)governa la Regione alla luce del sole dal 2012, con effetti disastrosi? E che lo fa, sottobanco, addirittura dal 2008?
Da come sbraitano sembra che lo Stato sia governato dal PD, e la Regione da “Siciliani Liberi”. Ma che c’entra il PD? Alla Regione c’è Crocetta, che c’entra il PD?
Ecco, questi sono i danni psicologici collaterali gravi dell’autorazzismo. Brodo di coltura per pseudointellettuali come Buttafuoco, che sputa sul piatto che lo ha allevato e nutrito, fino a un certo punto della sua vita almeno.
Diceva Bufalino che la Sicilia andrebbe occupata, ma da un esercito di maestri elementari.
Parafrasandolo direi che deve essere occupata, ma da un esercito di psicanalisti, perché i Siciliani hanno bisogno di aiuto, ma prima di tutto psicologico, per ridare loro dignità ed autostima, e poi, forse, politico, economico, tutto quel che volete.
Massimo Costa

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