Il gup di Marsala Riccardo Alcamo che giudicava in rito abbreviato il noto imprenditore marsalese ha emesso la sentenza di condanna stamattina. Spetta invece al tribunale di Trapani la decisione sulla confisca dei beni immobili. Licata ha evaso per anni tasse il cui importo ammonta a milioni di euro.Negli ultimi anni, secondo l’accusa, il re degli alberghi ha presentato dichiarazioni di reddito risibili, cifre che vanno dai 5 agli 8 mila euro. e inotre fatture false e gonfiate per ottenere contributi statali. Il tutto mentre, secondo l’accusa, faceva affari con gli Hotel e i banchetti nelle sale di sua proprietà come il Baglio Basile, la tenuta Volpara, il Delfino e il Delfino Beach Hotel. negli ultimi anii, approfittando dell’ emergenza aveva anche cercato di lucrare sull’ accoglienza dei migranti. La pena richiesta dal Pubblico Ministero Antonella Trainito era di 6 anni e mezzo. Si è arrivati ad una riduzione della pena in quanto il Licata è stato prosciolto dall’ accusa di falso in dichiarazione privata. Gli avvocati dell’ imprenditore che si è mostrato sereno al momento della sentenza hanno dichiarato che ricorreranno in appello. Ad assisterlo sono in quattro: Stefano Pellegrino, Carlo Ferracane, Salvatore Pino e Gioacchino Sbacchi