Un pari giusto ma che serve a poco. È quanto uscito dalla gara della 18ma giornata del girone A del campionato regionale d’Eccellenza allo stadio “Nino Vaccara” fra Mazara e Licata. Metà tempo per parte con un Licata che ha il merito di partire alto sia ad inizio del primo tempo, sia del secondo ed un Mazara uscito alla distanza, ma allo stesso tempo sfortunato.
Modica recupera dall’infermeria Rosella e Di Mercurio, ma non può avere dalla sua lo squalificato Licata, al contrario di Scardillo, che rientra dopo un turno di stop ma va in panchina. Per mister Pardo invece in campo la formazione migliore con l’ex di Turno Maltese, difensore-goleador, al centro della difesa e l’attacco composto dal tridente Pavone, Sami e dall’esterno Cefali. Fa discutere la direzione di gara dell’arbitro Ramondino di Palermo.
Un Licata senza timori reverenziali e supportato da un nutrito gruppetto di tifosi che ha sfidato le intemperie per sostenere la squadra al Nino Vaccara, colleziona tre palle gol nel primo quarto d’ora, due volte con Pavone a botta sicura trovando gli interventi miracolosi di Di Carlo e poi con Sami, che da posizione ravvicinata chiama l’estremo difensore di casa ad una parata d’istinto sotto la traversa. Il Mazara carbura alla distanza, cercando di costruire gioco con i palloni che passano dai piedi di Sciara e Bettini a centrocampo e proprio il secondo va vicino al gol due volte, prima impegnando il portiere ospite Lo Verde in tuffo sulla sinistra con un destro dal limite, poi con un gran tiro dalla sua posizione che si stampa sotto la traversa. E il Mazara, che chiude in avanti la prima frazione di gioco, di legno ne colpisce un altro e questa volta è Di Mercurio, servito dalla bandierina da Msbah e lasciato libero di calciare dalla difesa licatese, a colpire la parte interna del palo con palla che attraversa tutta la linea di porta.
Nel secondo tempo il Licata torna ad aggredire e si ripresenta pericoloso dalle parti di Di Carlo, ancora con il solito Pavone, che prima, con il portiere fuori dai pali, prova a sorprenderlo con un pallonetto di poco a lato; poi, involandosi in area di rigore e chiamando lo stesso di Carlo ad una tempestiva uscita sui suoi piedi. La squadra di Pardo continua a farsi pericolosa in contropiede e per rivedere il Mazara tornare a riproporsi dalle parti dell’area di rigore avversaria servono i primi cambi: Gomez per uno spento Agate e Sertass per Sciara. Proprio Gomez infatti, una manciata di secondi dopo essersi alzato dalla panchina, chiama ad una gran parata il portiere Lo Verde, raccogliendo un pallone al limite dell’area e calciandolo di prima intenzione sotto l’incrocio. Nel Licata, Pavone esce per lasciar spazio a Martinez, mentre in avanti, uno stanco Cefali, viene avvicendato con Adelfio. A 10’ dalla fine la gara si sblocca: proiezione in avanti di Adelfio che mette in mezzo un pallone che Di Carlo e tutta la difesa mazarese fanno fatica a controllare e finisce dalle parti del giovane classe ’98 Iannizzotto il quale non si fa pregare e la scaraventa infondo al sacco per lo 0-1. Il centrocampista, si dimentica di essere stato già ammonito e fa per togliersi la maglia, i suoi compagni riescono a non fargliela sfilare completamente, l’arbitro non si accorge di nulla e permane la parità numerica. Ci vuole ben altro però per intimorire il Mazara, il quale non si perde d’animo e al 38’ con Rosella va a procurarsi un fallo nei pressi della lunetta dell’area di rigore, la zolla per Raffaele Palazzo il quale, dopo 3 mesi di stop per infortunio ed un’esperienza da allenatore, torna a mettere in mostra le sue qualità balistiche piazzando la sfera sotto l’incrocio dei pali per l’1-1. Nel finale, Rosella avrebbe sui piedi il pallone del 2-1 ma, servito in ottima posizione da Gomez, calcia oltre l’incrocio dei pali.
Licata che resta a +4 dalla zona play out a quota 24, Mazara che invece resta invischiata nella zona calda con 19 punti e adesso è attesa dal recupero della complicata trasferta di Castelbuono, mercoledì 25 gennaio.