lunedì, Maggio 6, 2024
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Trapani, Marascia:«Fazio e D’Alì ritirino candidatura. Basta politica clientelare»

Entra a gamba tesa sugli avvenimenti che hanno interessato i due candidati sindaci Antonio D’Alì e Girolamo Fazio, l’avvocato Giuseppe Marascia, anche lui candidato alla carica di primo cittadino di Trapani con il Movimento “Città a misura d’uomo”.  Come si ricorderà, al sen. D’Alì è stata notificata una proposta di obbligo di dimora nel comune di residenza; Fazio invece si trova da venerdì agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione, nell’ambito dell’operazione “Mare Monstrum”.

« Siamo vicini umanamente a chi soffre, a chiunque soffre, e siamo convinti del principio Costituzionale della presunzione di innocenza, che deve essere riconosciuto a tutti fino al passaggio in giudicato della eventuale sentenza di condanna- dichiara Giuseppe Marascia-. Tuttavia  i candidati sindaco Antonio D’Alì e Girolamo Fazio devono ritirare la propria candidatura: nella vita politica le ragioni di opportunità hanno un peso uguale, se non maggiore, delle ragioni giuridiche. Se si ama davvero la Città, la sua Comunità, il suo Territorio, esposti come sono, oggi, al pubblico ludibrio, si deve avere il coraggio e l’umiltà di mettere da parte anche le proprie legittime ragioni giuridiche e fare un passo indietro, perché nessuna ombra possa più calare su questa nostra Trapani» . Sulle cause del romanzo della corruzione, che ha come protagonisti la politica, l’imprenditoria e la Pubblica Amministrazione denunciato dalla Procura di Palermo, Giuseppe Marascia ha le idee chiare:  « Il romanzo della corruzione non è generato da quei singoli individui che ne possono essere gli occasionali protagonisti, ma da un intero sistema “lecito” di commistione di interessi pubblici e privati, all’interno del quale si annida e si nasconde il rischio del malaffare ».  «È il sistema delle “sinergie fra il pubblico ed il privato”- continua Marascia- è il sistema delle “privatizzazioni”, degli “incarichi fiduciari”, della “esternalizzazione dei servizi”, della “attrazione dei capitali privati”: un sistema “lecito”, liberista e mercantilista, che subordina l’interesse collettivo a quello privato, nell’idea economica che la piena soddisfazione del secondo possa coincidere con l’effettiva realizzazione del primo”- precisa il candidato del Movimento Civico “Città a Misura d’Uomo”. La soluzione, quindi, la problema della corruzione per Marascia è chiara:  « Per garantire legalità e trasparenza occorre stoppare le logiche economiche degli affari privati, che si consumano a spese della collettività, rompendo definitivamente le catene del “Sistema” dell’amicizia, del favore, dello scambio politico-clientelare ».

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