martedì, Aprile 23, 2024
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Trapani, Fazio: «Non comprendo tutta questa falsa indignazione»

La dichiarazione è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri. Mimmo Fazio risponde a coloro i quali hanno espresso indignazione riguardo alla sua decisione di non presentare la lista completa degli assessori all’ufficio elettorale del Comune. Un adempimento mancato che ha comportato la sua decadenza dal ballottaggio del 25 giugno e la parola fine alla sua corsa alla carica di sindaco. Solo Piero Savona, infatti, concorrerà per l’elezione di primo cittadino.  Era stato lo stesso Fazio, martedì scorso, ad annunciare pubblicamente il suo disimpegno dalla campagna elettorale a causa delle vicende giudiziarie in cui è coinvolto e che hanno provocato il suo arresto ( ai domiciliari) in piena campagna elettorale, poi la revoca del provvedimento ed infine una nuova richiesta dei pm di un ritorno ai domiciliari. Fazio aveva detto a chiare lettere che non era nella condizioni di poter amministrare la città ma non volendo lasciare il posto a D’Alì, giunto terzo al primo turno, ha deciso di non ritirarsi ufficialmente, fino a quando la legge glielo ha consentito. Di seguito una sua nota in cui ribadisce le proprie ragioni.

 

«Non comprendo tutta questa falsa indignazione che alimentata negli ambienti politici, in special modo dalle parti di Savona. La nomina degli assessori è l’atto più politico per eccellenza. Avrei dovuto quindi, forse per accontentare qualcuno, compiere un atto politico in totale contrasto con quanto avevo preannunziato, comunicato e pubblicizzato in conferenza stampa? E cioè il mio totale disimpegno dalle elezioni. Avrei, per far contento qualcuno, financo commettere un “falso”, fittiziamente nominando gli assessori?»

«Non mi pare che io impedisca l’elezione di chicchessia, anche perché la legge prevede espressamente il caso in cui uno dei candidati è escluso dal ballottaggio. Non riesco a comprendere e mi risulta veramente difficile capire la strumentalizzazione di queste ore, laddove se avessi fatto la rinuncia prima e avessi consentito il subentro di d’Ali mi sarebbe stato detto che ero d’accordo con lui, che non era vero che avevamo litigato e anzi che avremmo voluto impadronirci della città e quant’altro».

«Superata questa ipotetica circostanza oggi, mi si accusa addirittura di non aver dato la possibilità a una elezione democratica. Come se la democrazia fosse la competizione tra due candidati e non una competizione regolare e non condizionata da fattori esterni che ne determinano gli effetti, come accaduto nella realtà dei fatti e non certo per mia volontà».

«La città di Trapani ha bisogno di un sindaco autorevole, legittimato e non condizionato. Una figura di questo genere può emergere solo da un procedimento elettorale immune da vizi o condizionamenti».

«Ancora una volta i meschini, gli speculatori, i lecchini, e i politicanti da strapazzo utilizzano questa vicenda per buttare fango, dimenticandosi che hanno mantenuto in carica per ben tre anni il sindaco Damiano che è peggio di qualsiasi commissario. Ritengo pertanto del tutto immotivata la paura delle conseguenze per un commissariamento, atteso che il Consiglio comunale sarà in carica e che il commissario sostituirà per l’ordinaria e straordinaria attività esclusivamente il sindaco e la giunta per il tempo strettamente necessario, così come prevede la legge, perché sia possibile andare a nuove elezioni nella prima tornata utile».

«Savona può presentarsi ai trapanesi che, se lo vorranno, lo potranno eleggere, ma non certo con la mia complicità o, ancora peggio, come qualcuno sostiene, con il mio sostegno sotterraneo».

 

 

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