Ci sono voluti anni per arrivare all’intestazione dello slargo fra il lungomare Colonnello Maltese e la strada che porta alla lanterna bianca e ieri, finalmente c’è stata l’inaugurazione con grande partecipazione di autorità, parenti e cittadini comuni. Il largo è stato intestato a Gaspare Capizzo, giovanissimo caduto durante il 2° conflitto mondiale per difendere la Patria. L’istanza era stata presentata durante la sindacatura di Renzo Carini. 
Per onorare il suo nome e la sua memoria a 70 anni dalla morte, gli hanno dedicato un toponimo ma a giudicare dalla spazzatura accalcata poco distante, (a neanche 15 metri), più che rivelazione di toponimo, alla mente sovvengono i topi che certamente, beatamente indisturbati, si aggirano fra la spazzatura ammonticchiata poco distante. In verità tre giorni fa, pare che una sommaria pulizia sia stata effettuata ma a giudicare dalle foto che abbiamo scattato oggi, 21 giugno, non si evince altro che un ammonticchiamento di copertoni, materiali di risulta, plastiche e sacchetti di spazzatura “datati”, oramai cristallizzati diremmo, e destinati a far parte del paesaggio. Nome infangato dunque per chi, a soli 19 anni, lasciò la sua famiglia, per arruolarsi da volontario in Marina militare dove morì mentre era in servizio sul cacciatorpediniere “Daniele Manin” che venne fatto oggetto di attacco militare davanti al porto di Massaua in Eritrea. Gaspare Capizzo, dopo essere entrato in Marina aveva scritto alla madre: “oggi io milito volontariamente nelle fila della nostra gloriosa Marina pronto a seguire il destino della mia nave per la grandezza dell’Italia Nostra”. La stessa Italia che spesso tradisce, abbandona e dimentica i suoi figli migliori.
