giovedì, Aprile 18, 2024
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Assenteismo, denunciati 34 medici ed infermieri dell’ospedale di Ribera

Dalle prime ore di questa mattina i militari della Compagnia della Guardia di
Finanza di Sciacca hanno notificato ventisette provvedimenti di custodia cautelare ed eseguito sette ordinanze applicative della misura cautelare personale dell’obbligo di firma.
I reati contestati sono la truffa ai danni di un ente pubblico, ed inoltre in alcuni casi, il
peculato, l’interruzione di pubblico servizio nonché reati di false certificazioni.
Tra i numerosi soggetti sottoposti ad attività investigativa, quattro rivestono anche il
ruolo di consigliere comunale presso vari comuni dell’Agrigentino.
Per 7 degli indagati, inoltre, il gip presso il tribunale di Sciacca ha emesso, su richiesta
della Procura della Repubblica di Sciacca, altrettante ordinanze di custodia cautelare di
obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Le indagini, protrattesi per alcuni mesi, vedono coinvolti medici, infermieri ed ausiliari in
servizio presso l’ospedale “F.lli PARLAPIANO” di Ribera e sono il frutto di una
complessa attività investigativa, che è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di
Sciacca.
In particolare, all’esito di numerosi sopralluoghi, appostamenti e pedinamenti, svolti dalla
Compagnia della Guardia di Finanza di Sciacca è evinto un vero e proprio “sistema”,
in cui i dipendenti pubblici avevano assunto a stile di vita comportamenti in tutto
antigiuridici, costituiti dalla continua falsificazione dell’attestazione circa la propria
presenza sul posto di lavoro, a tutto beneficio di impegni personali e familiari svolti in
modo indisturbato al di fuori del nosocomio riberese.
In particolare, l’attività d’indagine, eseguita anche tramite il ricorso alla strumentazione
tecnica, ha evidenziato una vasta ed eterogenea serie di illeciti, come la timbratura
“cumulativa” dei cartellini di presenza atta a “coprire” l’abituale allontanamento di
dipendenti e dirigenti medici per tornare o rimanere a casa propria o, ancora, dedicarsi
ad altri impegni personali o familiari. Da queste indagini è emersa l’abitudine di una dipendente sanitaria periodicamente intenta a fare spese durante l’orario di ufficio e quello di un’altra, la quale si recava anche dal parrucchiere.
Gli illeciti connotati da maggiore disvalore hanno però riguardo il personale impiegato in
servizi esterni, appartenente a quasi tutte le categorie ospedaliere.
Emblematico in tal senso, il caso del personale impegnato nell’esecuzione delle visite
fiscali.
E’ stato infatti verificato come alcuni dei medici responsabili di tale servizio si limitassero
a compilare il referto della visita richiesta dai datori di lavoro dei dichiaranti malattia,
senza procedere all’effettuazione della visita stessa e talvolta senza neppure avere
alcun contatto con il paziente.
In tal modo, il medico fiscale, oltre a vanificare la funzione stessa della visita fiscale,
maturava indebitamente il diritto alle indennità previste per le visite mediche domiciliari.
In altre parole, venendo meno a più funzioni pubblicistiche che l’esercizio stesso della
professione medica presuppone, il comportamento di tali medici ha integrato le ipotesi
delittuose di truffa aggravata, peculato e falso ideologico.
Tali condotte, poste in essere attraverso una serie di numerose false attestazioni, ha
consentito agli indagati, medici e infermieri, di percepire indebitamente indennità
accessorie allo stipendio per prestazioni domiciliari effettuate in giorni di assenza dal
lavoro, o, ancora, di percepirne di ulteriori rispetto ai servizi effettivamente resi.
Altra grave forma di assenteismo è quella rilevata nei confronti dei personale del
nosocomio addetto al servizio di 118.
Nei confronti di alcuni operatori addetti a tale servizio l’attività d’indagine ha consentito di
rilevare come interi equipaggi in servizio di pronta reperibilità si allontanassero
periodicamente con mezzi propri e addirittura con l’autoambulanza in loro dotazione, per
sbrigare faccende in tutto personali, quali l’acquisto di frutta e verdura, distogliendo il
mezzo e l’equipaggio dal servizio di pronta reperibilità, proprio del 118.

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