sabato, Aprile 20, 2024
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Trapani, Copagri lancia l’allarme siccità e chiede lo stato di calamità

Situazione emergenziale per l’agricoltura della provincia di Trapani dove non piove da circa 6 mesi. A rischio i raccolti, ad iniziare dall’uva dove già si stimano perdite superiori al 40%. Un settore al collasso per Copagri che, assieme ad altre associazioni di categoria, ha chiesto lo stato di calamità naturale invitando inoltre la Regione a richiedere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la dichiarazione dello “stato di emergenza”, con l’adozione di provvedimenti urgenti e straordinari, ad iniziare da quelli economici, a sostegno degli agricoltori, colpiti dall’ennesima emergenza.

Il presidente provinciale della Copagri, Giuseppe Aleo, sottolinea come «senza interventi immediati e certi, da parte del Governo Regionale, il settore primario dell’agricoltura trapanese rischia di sprofondare ulteriormente, senza dimenticare gli altri settori pure importanti del segmento produttivo agricolo». D’Aleo punta l’indice contro la classe politica. «Ci chiediamo- continua Aleo- come mai i Parlamentari Siciliani non si siano accorti che è da moltissimi mesi che il clima non è per niente favorevole e che avrebbero dovuto intervenire per evitare l’attuale e incalcolabile danno economico che gli agricoltori trapanesi e siciliani stanno subendo».
La siccità e la crisi idrica stanno creando conseguenze pesanti anche sugli allevamenti. «Le aziende zootecniche- spiega Aleo- non riescono a coprire il fabbisogno alimentare del bestiame. Gli allevatori sono costretti a comprare sul mercato foraggi e mangimi con notevoli aggravi di spesa sui bilanci aziendali».
Ecco in che modo, secondo il presidente di Copagri, il Governo Regione potrebbe aiutare l’economia agricola trapanese:

1) aumentare il “de Minimis” ad un minino di 30 mila euro;
2) abbattimento dell’intera contribuzione agricola;
3) proroga cambiali agrarie con la riduzione del 50%;
4) intervento sul gasolio agricolo, per i maggiori costi affrontati dagli agricoltori;
5) ripristinare la legge 102/2009 per consentire agli agricoltori di beneficiare agevolazioni.

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