venerdì, Aprile 26, 2024
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Marrocco: «Non mi candido alle regionali ma sto con Musumeci»

«Non mi candido alle regionali… Ancora non ho finito, e non so a questo punto quando finirò, con la magistratura contabile e penale». Con queste parole, scritte sulla sua pagina facebook, Livio Marrocco fuga ogni dubbio circa le voci che lo vedrebbero di nuovo in corsa per uno scranno a Palazzo dei Normanni. La vicenda giudiziaria sulle cosiddette “spese pazze all’Ars” in cui è stato coinvolto, e di cui proprio lo scorso luglio è arrivata la sentenza della Corte dei Conti, lo hanno indotto a fare un passo indietro anche se, come successivamente specifica nel post,  non verrà meno il suo appoggio in favore del candidato alla Presidenza della Regione, Nello Musumeci, sul quale il centrodestra pare che proprio in queste ore abbia trovato una convergenza. Marrocco, sempre su facebook, ricorda la nascita del Movimento “Diventerà Bellissima”, di cui è stato tra i primi artefici assieme a Musumeci. «Abbiamo resistito- ricorda-, abbiamo lavorato in silenzio nel territorio anche quando molti che oggi esultano, ci deridevano».

Livio Marrocco, classe 1976,  è stato fin da giovanissimo molto attivo nella vita politica e sociale della città di Trapani. Una tradizione familiare nella destra nazionale, con lo zio Giuseppe che era un personaggio di spicco del Movimento Sociale Italiano, partito che ha cambiato denominazione prima in AN ed infine in FLI.  Marrocco diventa consigliere comunale nel 2001; viene successivamente nominato  assessore con delega al Turismo ed allo Sviluppo Economico Integrato, carica che ricopre dal 2004 al 2005; un nuovo incarico assessoriale, con la seconda sindacatura Fazio, tra il 2007 e il 2008,  con delega alla Programmazione Finanziaria ed al Patrimonio. Nel 2008 si candida alle elezioni regionali e diventa deputato; nel 2012 ci riprova ma, nonostante l’ottimo risultato ottenuto, la lista non riesce a superare la soglia di sbarramento. Nel 2014 viene coinvolto, assieme ad altri parlamentari del trapanese, nell’inchiesta sulle spese pazze all’Ars. Gli viene contestato di aver speso in maniera illegittima i soldi messi a disposizione del gruppo parlamentare (FLI), di cui era capogruppo, per pranzi, biglietti aerei, spese condominiali ecc. e anche per l’acquisto di fumetti! A luglio scorso la Corte dei Conti lo ha condannato a risarcire la somma di  49.136 euro.

Sulla vicenda giudiziaria, Marrocco ha mantenuto sempre il massimo riserbo dichiarando di rispettare il lavoro della magistratura; poi, dopo la condanna della Corte dei Conti, un amaro sfogo su facebook che riprende nel post pubblicato ieri sera. «Nonostante il linciaggio che ho subito sui social per una vicenda vergognosa e falsata volutamente da molti media (mi chiedo come mai nessuno abbia mai voluto fare una vera inchiesta su questa che io definisco indagini pazze!) mi abbia ferito personalmente ed abbia offeso la mia dignità ed onorabilità, nonostante tutto questo continuo a credere da inguaribile romantico in quei valori con i quali mi hanno educato, prima la mia famiglia e poi la comunità militante politica e culturale a cui ringrazio il signore di essere appartenuto da sempre!».
«Presenteró ricorso in cassazione – ha aggiunto Marrocco – contro le decisioni dei giudici contabili (la parola fine non è tata scritta), decisioni già scritte da un clima siciliano di caccia alle streghe, alimentato da alcuni giornalisti che pensavo amassero la propria professione piuttosto che rincorrere i facili titoli sensazionali e le vendite relative. A Roma – ha auspicato- spero ci sia un clima più obiettivo almeno! Onoreró che sia chiaro la decisione d’appello, ho già preso contatto con il funzionario incaricato dell’ARS e a metà settembre inizieró a versare quanto stabilito».

Marrocco chiude il suo post su facebook manifestando l’intenzione di voler parlare pubblicamente della sua vicenda, per raccontare “tutto quello che non avete letto sui media”. Intanto è arrivato il momento di lavorare, seppur dietro le quinte, per il candidato di “Diventerà Bellissima” alla Presidenza della Regione: «Adesso è il tempo di lavorare per Nello, per i siciliani, per costruire buone liste e soprattutto pulite»

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