venerdì, Marzo 29, 2024
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Minacciano vedova che vuol comprare la loro casa all’asta, arrestati padre e figlio

Avrebbero intimidito con minacce di gravi ritorsioni, una vedova e il figlio della stessa, per impedire loro l’acquisto della loro casa finita all’asta. Sono stati così arrestati per estorsione e turbata libertà degli incanti, Giuseppe Pace di 67 anni e il figlio Costantino di 42 anni, originari di Balestrate. I Carabinieri della compagnia di Alcamo e della stazione di Castellamare del Golfo li hanno arrestati in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Trapani. Il 12 maggio 2017 una donna castellammarese, vedova, aveva partecipato ad un’asta giudiziaria e si era aggiudicata l’immobile. Da quel momento lei e il figlio non avevano avuto più pace. Sono stati avvicinati più volte dai due ex proprietari, Giuseppe e Costantino Pace

Costantino Pace

che hanno tentato in tutti i modi di farli rinunciare all’acquisto dell’immobile. Nei pressi della casa della vedova e del figlio, sono state ritrovate 8 cartucce per fucile da caccia, evento che ha indotto i due a rivolgersi ai carabinieri, i quali, hanno iniziato le indagini. I militari si sono appostati vicino l’abitazione delle vittime e hanno atteso che i due pace venissero allo scoperto. Costantino Pace, sempre in accordo con il padre, avrebbe avuto un ruolo di primissimo piano nell’organizzazione degli episodi di minaccia e addirittura stava pianificando, insieme ad altri soggetti assoldati per l’occasione, un grave attentato nei confronti del figlio della vedova, un trentacinquenne. L’intenzione dei malviventi era quella di alzare il tiro e fino al punto di prelevare il ragazzo ed eseguire nei suoi confronti un attentato, affinché la madre rinunciasse all’offerta per l’acquisto della casa. Questa emergenza ha costretto i Carabinieri a predisporre specifici servizi di vigilanza fuori l’abitazione delle due vittime. I gravi indizi di colpevolezza raccolti dai Carabinieri di Alcamo coordinati dalla Procura della Repubblica di Trapani, nonché la comprovata pericolosità dei soggetti indagati, ha indotto il Giudice per le Indagini Preliminari di Trapani, ad emettere la misura cautelare della custodia in carcere a carico dei due.

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