giovedì, Marzo 28, 2024
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Ryanair taglia 7 collegamenti da Birgi e 34 rotte in tutta Italia

Si prospettano tempi cupi. L’annuncio della cancellazione dei voli da parte della famosa low cost irlandese, ha causato comprensibili malumori e preoccupazioni non soltanto fra gli utenti ma anche fra gli imprenditori direttamente o indirettamente collegati al traffico aereo che alimenta buona parte dell’economia nostrana. Per la prossima stagione invernale che va da novembre fino a marzo, saranno cancellate 34 rotte per un totale di 18 mila voli soppressi. Di queste tratte aeree, undici riguardano scali italiani e in particolare, sette rotte interessano lo scalo di Birgi che vedrà saltare i collegamenti con tre città europee(Francoforte, Baden Baden e Cracovia) e con quattro città italiane, (Parma, Genova, Roma e Trieste). Salteranno anche le rotte Venezia-Amburgo e Venezia-Sofia, oltre al collegamento tra Pisa e la capitale bulgara e quello tra Palermo e Bucarest. Chi ha già effettuato le prenotazioni, sarà rimborsato oppure potrà effettuare voli sostitutivi.

La compagnia aerea ha spiegato il motivo di tale decisione adducendola al fatto che è stata costretta per evitare il caos che si è verificato alla fine di questa estate,quando, a causa della mancanza di organizzazione riguardante il fondamentale riposo degli equipaggi, sia piloti che assistenti di volo, ha bloccato alcune tratte per sei settimane. A tal proposito, la senatrice del PD Pamela Orrù,

sen. Pamela Orrù

in Commissione Trasporti e Lavori Pubblici ha chiesto l’audizione di Enac, dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti e del ministro Delrio. La senatrice aveva, lo scorso 20 settembre, sottoscritto e presentato, insieme ai colleghi della VIII Commissione, un’interrogazione urgente al ministro dei Trasporti sul taglio dei voli Ryanair su diversi scali europei ed italiani, tra cui quello di Trapani, già prenotati da centinaia di migliaia di passeggeri. In quell’occasione, era stato chiesto, tra le altre cose, al Ministero, quali misure intendesse adottare – oltre a quelle per garantire ai passeggeri il rimborso dei biglietti e il risarcimento dei danni subiti – per far sì che “vengano quantificati e risarciti alle società di gestione degli aeroporti o alle Regioni e agli Enti locali, gli oneri derivanti dalla mancata piena attuazione dei contratti”.

«Ciò che sta accadendo all’aeroporto di Trapani è molto grave – ha sottolineato la senatrice Orrù – non solo dal punto di vista dei collegamenti e dello sviluppo economico legato ai flussi turistici ma anche perché lo scalo dà lavoro a circa mille persone tra servizi diretti e indiretti. Non possiamo permettere che si facciano passi indietro sul futuro del nostro territorio».

 

 

 

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