venerdì, Aprile 19, 2024
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Cocaina sudamericana per le notti “brave” di Trapani e Palermo: nomi e volti degli arrestati

11.00 – Ecco i nomi degli arrestati: BONACCORSO Gioacchino, nato a Palermo, classe 1973, residente a Santa Flavia (PA); CECALA Salvatore nato a Caccamo (PA), classe 1971, ivi domiciliato; FAIA Giuseppe, nato a Palermo, classe 1986, ivi residente; PASIMOVICH Emiliano nato in Argentina, classe 1985, residente ad Ardea (Roma); RIO Calogero, nato a Termini Imerese, classe 1962, ivi domiciliato; ROTOLO Salvatore, nato a Palermo, classe 1979, ivi residente domiciliato ad Isola delle Femmine; TESTA Pasquale, nato a Palermo, classe 1992, residente a Bagheria; TUTINO Giacinto, nato a Bagheria il 13.07.1955, residente a Bagheria, in atto sottoposto alla sorveglianza speciale di P.S.; D’AMICO Carmelo, nato a Palermo, classe 1969, in atto detenuto presso la Casa Circondariale Pagliarelli di Palermo; TESTA Nicolò inteso Nicola, nato a Bagheria, classe 1962, ivi residente, in atto detenuto c/o Casa Circondariale Pagliarelli di Palermo; GIALLOMBARDO Giuseppe Antonio, nato a Palermo, classe 1976, in atto detenuto c/o Casa Circondariale Pagliarelli di Palermo; DRAGO FERRANTE Salvatore, nato a Bagheria, classe 1964, in atto detenuto c/o Casa Circondariale di Tolmezzo (UD).

09.00 – La droga arrivava a fiumi dal Sud America, in modo particolare dall’Argentina e serviva a rifornire i “consumatori” trapanesi e palermitani che frequentavano i locali della movida. Dalle prime luci dell’alba, i carabinieri del Comando provinciale di Palermo, stanno eseguendo una maxi operazione antidroga fra Palermo, Roma, Bagheria e Tolmezzo in provincia di Udine. In manette sono finite 12 persone con un’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Termini Imerese su richiesta della Procura della Repubblica di quel Tribunale. Si tratta di appartenenti al mandamento mafioso di Bagheria che avevano realizzato un traffico internazionale di sostanza stupefacente del tipo cocaina con l’Argentina.
La droga arrivava in valigia per essere poi spacciata in alcuni locali notturni molto noti – di Palermo e Trapani. Nel mirino alcuni mafiosi del clan di Bagheria. «E’ stato documentato ancora una volta – dicono i carabinieri – che il settore degli stupefacenti riveste per Cosa nostra un’importanza fondamentale, imprescindibile nelle dinamiche criminali e, al contempo, fonte di accese e continue tensioni». Al vertice di questa organizzazione c’era Nicolò Testa, mafioso di Bagheria aiutato dal suo stretto collaboratore  Carmelo D’Amico, in rapporti di “affari” con Salvatore Drago Ferrante, procacciatore all’ingrosso di cocaina che, nel volgere di qualche mese, aveva creato una “squadra”, di cui facevano parte anche Di Salvo e Militello, dediti all’importazione in Italia di stupefacenti provenienti dall’Argentina e alla cessione in favore di spacciatori all’ingrosso sul mercato palermitano. Salvatore Drago Ferrante ha consentito di accedere ad ingenti forniture e a prezzi più bassi rispetto a quelli praticati dai fornitori locali, vantando dei contatti con i narcotrafficanti argentini.

Le attività di indagine, condotte anche all’estero, hanno consentito il sequestro di 5 chili di cocaina. Grazie alle intercettazioni è stato poi individuato un gruppo di giovani palermitani, alle dipendenze di Pasquale Testa,figlio di Nicola e Salvatore Rotolo, che reperivano la droga da piazzare poi sul mercato attraverso una serie di pusher che agivano nei locali notturni. In Argentina sono stati acquistati 4,6 chili di cocaina, sequestrati nell’aeroporto di Buenos Aires. Un chilo di cocaina era già stato piazzato sul mercato palermitano oltre a stupefacenti di vario tipo come extasy, marijuana e hashish.

 

 

 

 

 

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