giovedì, Aprile 18, 2024
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A Bologna la storia di Toscanini nella Grande Guerra. Nella mostra un omaggio al Generale siciliano Antonino Cascino

Inaugurata a Bologna nella sala della Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna la mostra storico documentaria del giornalista e storico Pino Agnetti su Toscanini e la Grande Guerra. «Di Toscanini genio musicale inarrivabile è stato scritto e detto tutto», spiega Agnetti. «Meno, molto meno del Toscanini patriota e grande eroe civile. D’altra parte, tutta la vita di Toscanini è stata una vita in prima linea come recita il titolo della mostra. E lo è stata a partire proprio dalla Grande Guerra che segnò uno spartiacque fondamentale nella vita del Maestro e ne segnò per sempre l’esistenza». Concepita come un grande film stampato, in cui la spettacolarità delle immagini si combina con il rigore della ricostruzione storica, la mostra racconta passo dopo passo l’avventurosa partecipazione di Toscanini al Primo conflitto mondiale. Dalla sua decisione di abbandonare il Metropolitan di New York per tornare in patria subito dopo l’entrata in guerra dell’Italia, ai leggendari concerti tenuti dal Maestro sul Monte Santo sotto il fuoco austriaco. Un’impresa per cui venne decorato sul campo con la Medaglia d’Argento al Valor Militare. Ricevuta la quale, Toscanini decise di restare ugualmente al fronte dove si trovava anche durante le tragiche giornate di Caporetto. La mostra ricorda anche l’eroica figura del Generale siciliano Antonino cascino, grande amico del Maestro e Medaglia d’Oro al Valor Militare.

La mostra, accompagnata da un video, andrà poi in tournée nelle città e nelle scuole italiane, ma si sta pensando di inviarla anche all’estero. «Per raccontare ai giovani e a tutti coloro che ne faranno richiesta», conclude Agnetti, «la straordinaria epopea di un grande italiano che con il suo esempio ci ha insegnato che si può essere patrioti senza essere nazionalisti, senza odiare nessuno – neppure il nemico! – e soprattutto senza amare la guerra». Ed è proprio questo il messaggio finale di “Arturo un Maestro in prima linea».

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