martedì, Marzo 19, 2024
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Trasporto pubblico locale, l’allarme dei sindacati: «A rischio migliaia di posti di lavoro e i servizi per i cittadini»

«Da troppo tempo il settore del Trasporto pubblico locale vive una persistente e gravissima crisi, prima di tutto legata ai finanziamenti, conseguenza delle scelte fatte con le diverse leggi finanziarie negli anni passati da parte del governo regionale e che hanno portato a tagli e riduzioni dei trasferimenti. Si tratta, anche, di una crisi che ha avuto pesanti e insopportabili ricadute sull’organizzazione dei servizi di trasporto nella nostra regione». Scrivono cosi una lettera unitaria rivolta al neo assessore regionale Infrastrutture e Trasporti, Marco Falcone, i segretari di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, Franco Spanò, Amedeo Benigno e Agostino Falanga, chiedendo un incontro urgente per la soluzione della vertenza. «La crisi riguarda l’intero settore del Tpl siciliano nelle diverse modalità del trasporto urbano, sub-urbano ed extraurbano, gommato, ferroviario, marittimo e aereo, aziende pubbliche (AST) e private,  coinvolge più di diecimila lavoratori e ha ripercussioni negative sulla qualità  della vita dei cittadini, pregiudicandone il loro diritto alla mobilità». «Un aspetto importante forse determinante è rappresentato dall’approvazione tramite contratto di servizio del trasporto regionale su ferro, il cui iter ancora non è stato completato».

I sindacati aggiungono: «Non riteniamo più sopportabile questa situazione, siamo preoccupati che si possa verificare un ulteriore deterioramento dei servizi pubblici di trasporto con il licenziamento di migliaia di lavoratori e il completo abbandono della mobilità specialmente in alcune aree della Sicilia.   Per questo – scrivono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti  –  riteniamo che, dopo la recente approvazione del Piano Regionale dei Trasporti, siano necessari interventi attuativi per renderlo operativo con la programmazione, il riordino, la razionalizzazione e la regolazione di tutto il Tpl . Tutto ciò in un processo di liberalizzazione, di una sana competizione tra pubblico privato, d’integrazione dei servizi, dei vettori e di integrazione con le diverse modalità di trasporto, al fine di un rilancio del settore in Sicilia».

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