giovedì, Marzo 28, 2024
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Giovane madre strangolata davanti la figlia, due romeni fermati

Sarebbero loro i responsabili dell’efferato delitto di Cerda, due giovanissimi romeni residenti a Cerda in provincia di Palermo. Lo scorso 9 ottobre avrebbero strangolato in casa la giovane Alina Elena Bità, 28 anni, madre di una bambina di 11 mesi. I due romeni, Florin Buzilà, 19 anni e Paul Todirascu di 18 anni, avrebbero ucciso la donna proprio davanti gli occhi della bambina. Le indagini dei carabinieri di Termini Imerese hanno consentito di acquisire elementi che hanno portato al fermo dei due giovanissimi, parenti del marito della vittima. I due avrebbero strangolato la Bità per un tentativo di furto non riuscito all’interno della sua abitazione dove avevano fatto irruzione con un pretesto per rubare un’esigua somma di denaro. In un primo tempo, si pensò ad una morte naturale.  Alina Elena Bità era stata trovata senza vita nel suo appartamento a Cerda, in via Sciolino. A insospettire gli investigatori furono alcuni segni sul collo. La giovane donna – al momento dell’arrivo dei carabinieri – era riversa per terra, mentre la figlioletta era in casa e non distante da lei. A chiedere l’intervento dei soccorritori e delle forze dell’ordine una vicina, allarmata dal pianto della bambina. Dopo essere stato contattato dai carabinieri era arrivato anche il marito, che si trovava in campagna per lavoro.

I carabinieri avevano a lungo interrogato l’uomo nel tentativo di ricostruire un quadro completo sulla vita della giovane mamma e per confermare o escludere che possa essere stata stroncata da un malore. Poi i rilievi del personale specializzato del Ris, l’autopsia, le lunghe indagini e i fermi di oggi.

«Ritengo doveroso perseverare sempre nelle attività investigative per assicurare alla giustizia i responsabili di atroci delitti, senza clamore e nel rispetto del dolore altrui –  ha detto Antonio Di Stasio, comandante provinciale dei carabinieri -. Il male non ha tempo e non è mai troppo tardi per la verità. Per questo rivolgo il mio grazie alla Procura di Termini Imerese per la celerità e lo sforzo profusi, nonché un sentito apprezzamento ai “miei” carabinieri di ogni grado i quali, ogni giorno, non si risparmiano in impegno, dedizione e sacrificio per l’affermazione della legalità».

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