venerdì, Aprile 19, 2024
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Mazara: resistenza e maltrattamenti familiari, due arresti e una denuncia per evasione

I militari dell’Aliquota Radiomobile di Mazara del Vallo hanno arrestato la mazarese Pierangela Sanfilippo, 30 anni.  La donna, sottoposta agli arresti domiciliari, è stata trovata fuori dalla propria  abitazione dalle pattuglie dei Carabinieri impegnate in servizio di controllo del territorio, violando così le prescrizioni imposte dal giudice.

La Sanfilippo è stata tratta in arresto e condotta presso le camere di sicurezza della Compagnia Carabinieri di Mazara in attesa del rito per direttissimo presso il competente Tribunale previsto nella giornata odierna.

Nella stessa giornata, i militari della Stazione di Mazara due hanno deferito P.A., 30 enne mazarese il quale, sottoposto ad un controllo di polizia, all’indirizzo dei militari ha lanciato minacce e pesanti ingiurie, motivo per cui è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria e dovrà rispondere di oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale.

A Campobello di Mazara, invece, i Carabinieri della locale Stazione, guidati dal Luogotenente Bonura, a seguito di mirata attività, hanno eseguito un’ ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Marsala su richiesta della locale Procura della Repubblica, scaturita dall’ aggravamento di una precedente misura cautelare, quella dell’allontanamento dalla casa familiare e divieto di frequentazione dei luoghi frequentati dalla persona offesa nei confronti di B.F., cittadino di Campobello ventottenne.

Con il precedente provvedimento il giudice aveva imposto al giovane di non avvicinarsipiù ai luoghi frequentati dalla vittima, ma le prescrizioni non sono state rispettate dal ragazzo, per cui è stato necessario applicare la più restrittiva delle misure. Il giovane, in virtù del provvedimento giudiziario, veniva infatti tradotto dai Carabinieri di Campobello presso il carcere di Trapani.

e indagini svolte dai militari dell’Arma hanno messo in risalto come il giovane avrebbe, nel tempo e per futili motivi, perpetrato, sia nei confronti del padre che della convivente, reiterate minacce e violenze cagionando alle vittime anche lesioni per le quali, si sarebbero rese necessarie le cure dei medici.

 

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