Ventotto anni di onorato servizio nella polizia di Stato e da ieri è un pensionato. Francesco Palermo Patera, dirigente della Questura di Trapani, ha lasciato il servizio ed è stato salutato ieri dai suoi colleghi con una breve cerimonia a cui era presente anche l’attuale Questore, Maurizio Agricola. Palermo Patera era entrato in polizia vincendo un concorso a 32 anni e mettendo in risalto, fin da subito, le sue innate doti organizzative ed investigative. Subito dopo le stragi mafiose di Capaci e di via D’Amelio ha organizzato l’ufficio scorte della questura di Palermo. In via D’Amelio, il 19 luglio del 1992, subito dopo la strage del giudice Borsellino e dei 5 agenti di scorta è stato fra i primi ad accorrere. Tante le operazioni anticrimine di cui è stato protagonista fra cui l’arresto di un killer di mafia latitante che si rifugiava nella città tedesca di Phorzeim. È stato anche dirigente della Digos di trapani e commissario a Mazara del Vallo. Dal 2013 ha diretto la Divisione Polizia Amministrativa Sociale e dell’Immigrazione, occupandosi della difficile gestione della “macchina dell’accoglienza” e quindi anche della sicurezza per quanto riguarda l’arrivo di immigrati nel nostro Paese, eseguendo controlli per escludere disordini e anche, nel peggiore dei casi, episodi di terrorismo. Palermo Patera, dopo 28 anni, dunque, ha ricevuto l'”encomio solenne” ricevuto dal dipartimento di pubblica Sicurezza e la Medaglia di bronzo al valore civile assegnatogli dalla Presidenza della Repubblica.