Per attivare sinergie istituzionali e impostare un’azione quanto più possibile uniforme, coerente e integrata a contrasto del fenomeno del randagismo, il Sindaco di Menfi, Arch. Lotà, ha formalizzato ai suoi colleghi di Sciacca, Montevago, Santa Margherita di Belìce, Sambuca di Sicilia e Caltabellotta, nonché al Responsabile del Servizio Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, al Responsabile dell’Anagrafe Canina per la Sicilia e all’ASP di Agrigento, la richiesta di convocazione di una Conferenza di Servizi per ottenere una chiara interpretazione alcuni passaggi del Decreto Assessoriale che esplicita le “Disposizioni per la corretta custodia e per la registrazione nell’anagrafe canina degli animali d’affezione. Norme per la corretta movimentazione di cani e gatti” che, al momento, indebolisce la già difficile azione dei Sindaci e delle Istituzioni a contrasto del fenomeno.
Infatti, un’interpretazione stringente della normativa, impedisce che possano essere registrati all’anagrafe canina animali la cui fattrice non sia registrata a nome del medesimo proprietario.
Tale interpretazione, di fatto, da un canto impedisce a privati cittadini e associazioni di intestarsi la proprietà di cuccioli randagi e, d’altro canto, impone ai Comuni un ulteriore e cospicuo sforzo organizzativo ed economico per gestire le operazioni di cattura, chippatura, controlli veterinari e soggiorno in strutture adeguate degli animali.
La Conferenza potrebbe essere inoltre l’occasione utile per programmare un intervento generale e gratuito di sterilizzazione dei randagi nei nostri territori.