Avrebbe somministrato a 133 pazienti l’ormone della crescita usando illecitamente i formulari dell’ospedale Policlinico di Palermo. Con questa accusa i NAS hanno eseguito una misura di custodia cautelare nei confronti di un ricercatore universitario accusato di falso ideologico, abuso d’ufficio e truffa aggravata ai danni dell’Università e dell’ospedale. A questo ricercatore sono stati inoltre sequestrati beni per oltre 100 mila euro. Nell’indagine è coinvolto anche un docente dell’università, il quale avrebbe aiutato lo stesso ricercatore abusando del fatto di essere autorizzato alla prescrizione dell’ormone dall’assessorato alla salute. Anch’esso dovrà rispondere di falso ideologico e abuso d’ufficio. La somma sequestrata al ricercatore corrisponde al guadagno accumulato prescrivendo illecitamente l’ormone GH della crescita. Il ricercatore aveva un contratto di lavoro con l’università a tempo determinato e a tempo pieno,ovvero 1500 ore all’anno ma lavorava anche consulente di una importante multinazionale farmaceutica e tale professione non era autorizzata dal Policlinico. Nel 2012 questo ricercatore aveva stipulato contratti di collaborazione con questa multinazionale erogando anche consulenze endocrinologiche online. Il ricercatore oltre a somministrare illecitamente il farmaco per la crescita visitava i pazienti in un centro medico privato.
L’indagine è scaturita da un accertamento effettuato il 23 febbraio 2016 presso il Dipartimento del Farmaco dell’ASP di Palermo, su segnalazione del Dirigente dello stesso ricercatore, nel corso del quale è emersa l’esistenza di 204 pratiche irregolari inerenti piani terapeutici a base di ormone somatotropo (GH –ormone della crescita) prescritti illecitamente dal 2014 al 2016.