venerdì, Aprile 19, 2024
HomeEccellenze SicilianeVinitaly 2018 - Successo per 1508, la “bollicina di Sicilia” delle Cantine...

Vinitaly 2018 – Successo per 1508, la “bollicina di Sicilia” delle Cantine Paolini

Un vino spumante da uve di Grecanico Dorato prodotto con metodo Charmat, e che- anche grazie ad una fermentazione di quarantacinque giorni- si presenta fresco, profumato, elegante, con una buona acidità. È questo 1508, il primo vino spumante delle Cantine Paolini, fresco fresco anche di debutto, dato che è stato presentato proprio pochi giorni fa in occasione del Vinitaly 2018, a Verona.

«Ci piace definire 1508 una “bollicina di Sicilia – spiega il Presidente della Paolini, Gaspare Baiata – dato che è prodotto dalle uve dorate di Grecanico, vitigno autoctono siciliano». «Nei cinque anni cui abbiamo lavorato alla realizzazione di questo vino – continua – l’impulso che ci ha spinti è stato quello di creare una valida alternativa,  tutta siciliana, al popolare Prosecco, e pensiamo di aver centrato a pieno il nostro obiettivo. La nostra volontà di valorizzare la “sicilianità” traspare poi anche dai nomi che diamo ai nostri vini. 1508, in particolare, è l’anno in cui entrò in funzione la prima salina a Marsala».

Alla più grande manifestazione del vino, questo spumante tutto siciliano è stato molto apprezzato.

«Il primo banco di prova- racconta Vincenzo Angileri, direttore vendite- è andato più che bene: A questa 52esima edizione del Vinitaly, 1508 è stato gradito soprattutto dai giovani consumatori, ma anche dagli appassionati degustatori. Molto richiesti i vini prodotti con altre varietà autoctone, come il Frappato, il Grillo, il Nero d’Avola e l’Insolia, e sono piaciuti anche quelli prodotti con varietà alloctone. Il nostro bilancio è più che positivo».

«Noi di Cantine Paolini– continua Angileri- abbiamo sempre creduto nel valore dei vini siciliani. Importante è farli conoscere, e per farlo è necessario lavorare in sinergia: cooperative ed aziende private, se uniscono forze e idee, insieme possono conquistare vecchi e nuovi mercati. In questo senso, la storia del Prosecco italiano insegna: nel giro di pochi anni quello che era definito un prodotto di qualità mediocre è riuscito a diventare un brand ricercato e consumato da milioni di persone, capace di superare persino i consumi di Champagne e del rinomato Franciacorta».

«L’agricoltura, e in particolare la viticoltura- conclude Baiata- è una grande risorsa del nostro territorio, non possiamo perdere l’opportunità di trarne il meglio. Da qui, da questo settore, la provincia di Trapani e la Sicilia tutta, possono ottenere grandi successi. È questo un sogno che, secondo noi, può essere realizzato e coordinato dalla Doc Sicilia, che ormai raggruppa la maggior parte delle aziende vitivinicole siciliane, e che ha forza e competenza per raggiungere traguardi importanti».

Pamela Giampino

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

- Advertisment -

ULTIME NEWS