venerdì, Aprile 19, 2024
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Mafia, estorcevano denaro a imprenditore: arrestati 4 appartenenti alla cosca Santapaola Ercolano

I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare personale, emessa dal G.I.P. del Tribunale etneo nei confronti di 4 persone, 3 destinatari di arresto in carcere e uno ai
domiciliari. Tutti sarebbero responsabili di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Le condotte accertate dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di
Catania, in collaborazione con personale del Servizio Centrale di Investigazione
sulla Criminalità Organizzata di Roma, attengono al forzato recupero di crediti a danno di un’impresa con sede in Scordia (CT) e a favore dell’impresa “SICILSOLE S.R.L.” con sede in Mazzarrone (CT), operante nel settore dei trasporti.
Destinatari della misura cautelare in carcere sono tre esponenti di vertice della
famiglia di cosa nostra catanese “Santapaola-Ercolano”:
– ERCOLANO Aldo (classe 1974), figlio del defunto Sebastiano (classe 1944) e
fratello di Mario (classe 1976, attualmente recluso). Per ERCOLANO Aldo
l’odierna misura cautelare è stata eseguita presso il carcere di L’Aquila, dove si
trova recluso per effetto di altro provvedimento restrittivo eseguito il 14 giugno
2016 nell’ambito della famosa operazione “Brotherhood”, condotta dal Nucleo
di Polizia Economico-Finanziaria di Catania e che ha portato alla luce i rapporti
illeciti esistenti nel capoluogo etneo tra esponenti della massoneria,
imprenditoria catanese ed appartenenti alla criminalità organizzata;
– TOMASELLI Antonio (classe 1966), inteso “penna bianca”, reggente della
famiglia “Ercolano” dopo l’arresto di Aldo ERCOLANO, anch’egli recluso in
carcere dal novembre del 2017;
– BIANCOVISO Rocco (classe 1967), alter ego di TOMASELLI nel territorio di
Scordia (CT), già colpito da misura cautelare personale in carcere nel novembre
del 2017.
L’attività investigativa è stata sviluppata dalle Fiamme Gialle etnee a seguito della
perquisizione domiciliare eseguita presso l’abitazione di Aldo Ercolano all’atto
dell’applicazione della misura in carcere disposta per l’operazione “Brotherhood”,
nel corso della quale furono ritrovati degli interessanti messaggi scritti a penna su
fogli di carta,  “pizzini”,  sui quali vi erano annotati importi e nominativi di
persone fisiche e di aziende, nonché fotocopie di documentazione riferibili a
“pratiche di recupero crediti” affidate ad Aldo Ercolano, in teoria privo di titoli
ufficiali per occuparsene.

L’approfondimento di tali elementi indiziari, supportato dall’esecuzione di
intercettazioni telefoniche e ambientali nonché dall’analisi di copiosa
documentazione bancaria, ha fatto emergere che alcuni di tali documenti erano
rappresentativi di somme che dovevano essere riscosse da parte degli esponenti
apicali del clan per conto di un imprenditore che si era a loro rivolto per ottenere
illecita soddisfazione degli insoluti debiti di un suo cliente commerciale.
Le predette risultanze investigative, che hanno trovato riscontro anche nelle
dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, hanno comprovato che in tale modo
Salvatore Sinatra (classe 1964), socio della predetta “SICILSOLE S.R.L.” e
sottoposto agli arresti domiciliari nell’ambito dell’odierno provvedimento cautelare
personale, grazie all’opera del clan era riuscito ad ottenere da un imprenditore suo
cliente la forzata restituzione di somme dovute a titolo di debiti commerciali.
In particolare, è stato accertato che in più occasioni i tre citati appartenenti al clan,
con minacce consistite nel far valere la loro appartenenza all’associazione di
stampo mafioso e paventando al debitore che avrebbe subito danni all’azienda e
che si sarebbero altresì impadroniti dei macchinari e beni strumentali della stessa
qualora non avesse corrisposto direttamente a loro la somma di € 20.000 relativa
ad un residuo di credito vantato dalla “SICILSOLE S.R.L.”, hanno costretto la
vittima a corrispondere a quest’ultima impresa, mediante bonifico, una prima rata di
€2.000 per l’importo dovuto.

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