L’incidente mortale in cui perse la vita la giovane Viviana Meli, allora ventinovenne, sarebbe stato causato dalla grave condotta irresponsabile dell’amica Caterina Amico, 36 anni e pertanto quest’ultima è stata condannata a risarcire i famigliari della vittima.
Otto mesi di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale della pena, e una provvisionale – vale a dire un anticipo del risarcimento del danno, subito esecutivo – di 20 mila euro per i parenti. Questo è quanto ha stabilito ieri il giudice monocratico Rosanna Croce ieri.
Secondo il giudice sarebbe stata la Amico che guidava la Renault Twingo, a bordo della quale si trovava Viviana Meli, a provocare lo scontro con una Mercedes che procedeva nella direzione di marcia opposta. La tragedia è avvenuta il 14 settembre del 2012 nella statale 115 fra Agrigento e Palma. Amico avrebbe mantenuto una velocità alta e non si sarebbe tenuta a giusta distanza di sicurezza dal veicolo che la precedeva. In questo modo, sostiene l’accusa, avrebbe provocato lo scontro perché – per evitare il veicolo che la precedeva mentre svoltava a destra – avrebbe invaso la corsia di marcia opposta scontrandosi frontalmente con una Mercedes e provocando l’impatto mortale.