venerdì, Marzo 29, 2024
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Beccato il postino disonesto: gettava la corrispondenza nella “Grotta del Diamante”

Sono state recuperate oltre 2.000 buste non recapitate ai destinatari ed è stato denunciato il postino disonesto, il quale, piuttosto che inserire le missive nelle cassette portalettere, preferiva buttarle nella “Grotta del Diamante” vicino a Belpasso, in provincia di Catania. Qualche giorno fa, ci  eravamo occupati del ritrovamento (leggi qui)  ieri, è stato scoperto il responsabile.

Si tratta di un postino, impiegato di una società di servizi – la Olimpo Service S.r.l. –  delegata alla consegna di corrispondenza in ambito regionale, il quale pensava di aver trovato una scorciatoia pensando di farla franca. Corrispondenza inviata da istituti di credito, studi legali, compagnie assicurative e società di servizi a privati cittadini, tutta gettata nella grotta, appunto.
A scoprirlo, qualche giorno fa, è stato il personale speleologico del Club Alpino Italiano che ha presentato una denuncia ai Carabinieri della Stazione di Belpasso.
La direzione della società, sollecitata dai carabinieri, ha chiarito il
meccanismo utilizzato per lo smistamento della posta fino a giungere nelle
mani del fattorino che, attraverso la tracciatura della stessa, tramite l’utilizzo di un palmare dotato di lettore ottico, procede allo “sparo” del barcode

presente sulla busta. Questa operazione consente di risalire al fattorino a cui viene affidata la corrispondenza, consentendo di monitorare la busta fino alla fase del recapito al destinatario.
Una volta giunti sul luogo di recapito lo stesso operatore avrebbe dovuto
certificare la consegna della busta, leggendo il barcode con lo stesso palmare che, attraverso il GPS del suo palmare memorizza e trasferisce , tramite SIM Card, sul sistema, i seguenti dati: “luogo data e ora del recapito”, e successivamente avrebbe proceduto ad imbucare la corrispondenza tracciata.
Grazie a questo automatismo i carabinieri, analizzando un campione di 250
buste, recuperate dagli speleologi del C.A.I., sono riusciti ad attribuire la
posta esaminata ad una sola persona, un catanese di 21 anni che dovrà
rispondere all’A.G. di violazione, sottrazione e soppressione di
corrispondenza commesse da persona addetta al servizio delle poste,
dei telegrafi o dei telefoni.
Nel frattempo il personale del C.A.I. ha recuperato tutta la corrispondenza
depositata sul fondo della grotta riempendo ben sette sacchi di juta, posti
sotto sequestro dai carabinieri.


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