La Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia per aver applicato il carcere duro, ovvero il 41 bis al boss di mafia Bernardo Provenzano arrestato nell’aprile del 2006 nella masseria dei cavalli a Corleone dopo 40 anni di latitanza. Secondo i giudici della Corte Europea dei diritti umani, l’italia ha violato il diritto di Provenzano di non essere sottoposto a trattamenti degradanti e inumani. E questo sarebbe accaduto dal marzo 2016 fino alla morte sopraggiunta 4 mesi dopo, cioè il 13 luglio del 2016 all’ospedale San Paolo di Milano.
Allo stesso tempo la Corte di Strasburgo ha affermato che la decisione di continuare la detenzione di Provenzano non ha leso i suoi diritti.
Nelle loro conclusioni i medici dichiaravano il paziente “incompatibile con il regime carcerario”, aggiungendo che “l’assistenza che gli serve è garantita solo in una struttura sanitaria di lungodegenza”.
FONTE PALERMOREPUBBLICA
