Lo hanno ammazzato sparandogli alla nuca e poi, per eliminare le tracce che avrebbero potuto condurre alla loro colpevolezza, hanno dato fuoco al suo corpo. Il terribile fatto di cronaca è avvenuto a Bonagia, vicino Palermo, in contrada Spedalotto Valdina il 18 dicembre del 2012. Sono stati riconosciuti colpevoli e condannati per l’omicidio del fruttivendolo Antonino Zito, i suoi “migliori” amici, cioè pietro Mazzara e maurizio Pirrotta.
La seconda sezione della corte d’assise d’appello di Palermo ha confermato le condanne a 30 e 27 anni nei loro confronti. Pare che l’omicidio sia maturato per contrasti legati allo spaccio di droga.
Il corpo carbonizzato fu trovato da un contadino a Santa Flavia, in contrada Spedalotto Valdina appunto.
La scomparsa di Zito era stata denunciata dalla famiglia il giorno prima. I carabinieri riuscirono a identificato grazie ad alcuni tatuaggi e alla fede nuziale. Già noto per precedenti legati al traffico e allo smercio di sostanze stupefacenti, Zito – al momento dell’identificazione – aveva un foro d’arma da fuoco alla testa. Carmelo Ferrara, imputato per favoreggiamento, è stato condannato a 4 anni, uno in meno del giudizio di primo grado.