mercoledì, Aprile 24, 2024
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Tragedia di Casteldaccia: il Comune sotto accusa

Il Comune di Casteldaccia avrebbe potuto eseguire già nel 2011 la demolizione della villetta costruita in prossimità del fiume Milicia esondato sabato sera e che ha travolto e ucciso tutti gli occupanti della casa che in quel momento stavano festeggiando un compleanno. Sette anni fa, ovvero nel dicembre del 2011, il TAR si era pronunciato in merito al ricorso presentato dai proprietari della villetta che si opponevano alla demolizione. Nella  sentenza, i giudici amministrativi avevano dichiarato un decreto di “Perenzione” ovvero di  estinzione di un diritto, di una facoltà, di un potere non esercitato o non fatto valere nei termini stabiliti (per legge o per contratto). Il Comune di Casteldaccia non si era costituito in giudizio e pertanto non aveva ricevuto comunicazione dell’esito del procedimento.

Il sindaco della cittadina in provincia di Palermo, Giovanni Di Giacinto, ai microfoni dei giornalisti aveva dichiarato di “non avere alcuna notizia dell’esito del ricorso che di fatto ha bloccato l’ordinanza di demolizione e che il TAR non si era pronunciato”

A quanto pare, invece, il tribunale Amministrativo si era pronunciato in merito al ricorso presentato 10 anni fa dai proprietari della villetta travolta dalla furia delle acque 3 giorni fa.

Il procuratore Ambrogio Cartosio ha disposto l’acquisizione di tutte le pratiche di abusivismo conservate a palazzo di città. Ieri, i poliziotti del commissariato di Bagheria sono rimasti fino a tarda sera al Municipio di Casteldaccia, e torneranno oggi per acquisire altre carte.

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