Gli strumenti dell’Ingv l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, nella notte hanno registrato alle falde dell’Etna una dozzina di scosse, tutte comunque di bassa intensità. Due le più forti, entrambe di magnitudo 2.9: la prima è avvenuta alle 00.36 a circa 6 chilometri a nord-est di Adrano, ad una profondità di 6 chilometri; la seconda è avvenuta alle 04.12 a circa 12 chilometri a nord di Ragalna, ad una profondità di 1 chilometro.
Intanto dopo il via libera del Consiglio dei ministri alla dichiarazione dello stato di emergenza, per 12 mesi, per il terremoto che ha colpito l’Etna, e lo stanziamento – sempre da parte del Cdm – di 10 milioni per le popolazioni colpite, il governatore della Sicilia Nello Musumeci ha affermato che: “i fondi per la ricostruzione non sono stati definiti, è soltanto un acconto, mi è sembrato di capire”.