E’ un caso di pirandelliana separazione della personalità. Chiedere un rinnovo della propria identità e scoprire di non averne più. Proprio restando fermo sulle sue gambe, con il fisico pulsante e infreddolito dai giorni della merla, gli viene comunicato di non esserci più, almeno per lo Stato. Il punto è: se non esisti per gli altri, chi sei veramente ?
E’ accaduto a Palermo ad Antonio Bartolotta, un uomo che andò a rinnovare la propria carta d’identità presso gli uffici di viale Lazio e gli fu risposto che dai loro dati risultava essere morto.
“In tutti questi anni non ho avuto alcun sentore di questa assurda vicenda” – spiega Bartolotta. Ma l’incubo finirà quando l’uomo verrà nuovamente iscritto all’anagrafe.
Per spiegare la motivazione della “cancellazione” è intervenuto l’assessore Nicotri che ha dichiarato che Bartolotta risultava “irreperibile al censimento del 2011”.
“È doveroso da parte dell’amministrazione precisare che l’utente, irrintracciabile sin dal 2011 e negli anni successivi, è stato dichiarato ufficialmente irreperibile nel 2014, dopo le verifiche previste dalla legge – fanno sapere dal Comune -. Egli quindi non è stato dichiarato “deceduto”, fatto per altro impossibile in assenza di un certificato di morte. Già ieri, accertata la situazione e per venire incontro alle attuali esigenze dell’utente che ha manifestato specifiche necessità familiari, è stato disposto che un funzionario dell’Anagrafe, si rechi presso il suo domicilio, per permettergli la reiscrizione all’Anagrafe del Comune”.
Achille Sammartano