venerdì, Aprile 19, 2024
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Maltrattamenti e incendio doloso, arrestato marito e nipote violento

I Carabinieri della Stazione di San Michele di Ganzaria (CT) hanno arrestato M.V. di 44 anni, in esecuzione di una misura cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Caltagirone per i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e incendio doloso.

Le indagini hanno evidenziato come l’uomo, nel corso della convivenza familiare, iniziata dopo il matrimonio nel 1998, ha posto una serie di condotte vessatorie e prevaricatrici nei confronti della donna aggredendola, in più occasioni, con calci e pugni causando delle lesioni che la vittima, per paura di ritorsioni, soprattutto nei confronti dei tre figli minorenni, il più delle volte presenti alle aggressioni, non ha mai avuto il coraggio di denunciare. I comportamenti dell’indagato, assunti il più delle volte sotto l’effetto dell’alcool, sono via via aumentati, alle botte seguivano minacce con coltelli, lancio di suppellettili e frasi dal tono inequivocabile <<tu sei la causa di tutti i miei mali, ti devo ammazzare.. >>, tanto da costringere la donna, ormai provata nel corpo e nella mente, a buttarlo fuori di casa. La decisione, presa lo scorso Dicembre, ha dato il via ad una escalation di episodi che ha visto l’uomo, in preda a dei veri e propri raptus, commettere in serie dei reati così sintetizzati: • Il 28 gennaio scorso, si ferma con uno scooter ad un distributore di carburanti riempie una tanica di benzina per poi recarsi sotto casa della moglie e incendiare la Fiat Punto in uso alla stessa, danneggiando con le fiamme anche il giardino e la facciata dell’abitazione della vittima. • Il 29 gennaio scorso, dopo una banale lite con gli zii paterni, che nel momento in cui l’indagato era stato allontanato da casa dalla moglie gli avevano dato la disponibilità di un immobile dove alloggiare, utilizzando il medesimo modus operandi, ha dato fuoco ad una delle loro Fiat Panda parcheggiate vicino la loro abitazione. • Il 2 febbraio scorso, scegliendo sempre come vittime gli zii, appicca il fuoco alla seconda Fiat Panda, distruggendo il veicolo e danneggiando il portoncino d’ingresso e una pensilina di legno di pertinenza dei due familiari, facendo così sorgere il pericolo di un incendio di tutto l’immobile.

Gravi episodi denunciati dalle vittime ai carabinieri che, in pochissimi giorni, hanno ricostruito i fatti configurando un quadro probatorio a carico dell’uomo che non ha lasciato alcun dubbio al giudice che, accogliendo la richiesta della Procura, ha emesso la misura restrittiva. L’uomo, assolte le formalità di rito, è stato rinchiuso nel carcere di Caltagirone.

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