mercoledì, Aprile 24, 2024
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Il furto del mastello: paura, amore e abbandono a Marsala

Più che un articolo questo è un racconto sulla fiducia e la colpa. Se avete ancora la fortuna di avere un mastello abbracciatelo, ditegli quanto gli volete bene. Se vi è stato rubato chiedete spiegazioni o fatevene una ragione che tanto ne avrete uno nuovo ma il ladro, sappiatelo, torna sempre due volte.

Ormai è una persona, quasi, in carne ed ossa. Il mastello ha tutte le fattezze di un bimbo da accompagnare, da riprendere, da pulire, da controllare. Le mamme ricorderanno bene la paura che si prova quando i propri piccoli escono fuori dal nido per incontrare il mondo esterno, quello a colori di giorno, quello buio e solitario di notte.

Stanno lì, le mamme, abbarbicate alla finestrella a controllare se per strada vi siano passanti, i nemici sconosciuti e senza volto che da un momento all’altro potrebbero far del male o, ancora peggio, portar lontano il proprio senso d’esistete, il proprio fagotto di ricordi e pelle candida.

Ecco la pena che si prova a lasciar andare per via, di notte, il proprio mastello. Lo si guarda per un’ultima volta, complici e malinconici, e gli si sussurra piano “a domani. Lui non risponde, non lo fa mai, ma si percepisce cosa provi, lo si intende dal suo stare immobile senza voltarsi ad affrontare la notte e sperare nel giorno.

L’indomani mattina, molto probabilmente, di lui conserverai soltanto il ricordo. Qualcuno lo avrà portato via, speri in una fuga d’amore ma ti viene in mente che la plastica non ama, ma, come tutto ciò che in natura non riesce ad amare, fa soffrire. Chissà cosa gli faranno.

Così per aver gettato un po’ di carta, rispettando le regole s’intende, la tua giornata si presenta lunga e fastidiosa, dovendo dar inizio al valzer burocratico di denuncia del mastello perché, ricordiamolo, il piccolo pinocchio di plastica oltre al tuo affetto si è portato via anche il microchip identificativo.

Ma, nonostante la malinconia, la ringraziamo l’amministrazione che ci insegna l’amore, la pazienza e l’abbandono. I mastelli sono amori fugaci, “donati” per durare una notte. Un appello soltanto vorremmo fare, rivolto più al sentimento che al buonsenso, tenetevi i mastelli ridateci le ali.

Achille Sammartano

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