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Il mistero del telefono scomparso: ecco la ricostruzione delle ultime ore di Nicoletta

Gli investigatori hanno pochi dubbi: nel telefonino di Nicoletta Indelicato la giovane di 25 anni massacrata dagli “amici” la notte fra sabato e domenica scorsi, ci sarebbe la soluzione dell’enigma che gravita intorno al movente dell’omicidio. Il cellulare di Nicoletta però non si trova ed è questo un dettaglio inquietante. Con ordine cercheremo di ricostruire le fasi delle ore che precedono l’omicidio efferato e le successive.

Subito dopo le 20 di sabato 16 marzo, i genitori di Nicoletta, Damiano Indelicato ed Anna Rita Angileri escono per mangiare una pizza con alcuni amici. Nicoletta è a casa e dice di non avere intenzione di uscire. Alle 20.30 Margareta Buffa, “la strega dagli occhi secchi e cattivi” come l’hanno definita in tanti, la invita ad uscire con lei tramite un messaggio sull’applicazione whatsapp. L’ultimo collegamento di entrata su whatsapp di Nicoletta è alle 0.15. Poco dopo la mezzanotte, Nicoletta avvisa i suoi che è uscita con amici. All’una del mattino, i genitori rientrano a casa ma non trovano Nicoletta e si insospettiscono. La figlia non è solita fare tardi. Chiamano Nicoletta e non risponde. Il cellulare risulta staccato e non è da lei.

Allora telefonano a Margareta, la quale, con voce tranquilla dice loro che era uscita sì con Nicoletta e che però poi si erano lasciate davanti al bar. Nicoletta le aveva detto che sarebbe tornata a casa. I genitori non si arrendono e vanno al bar di via Roma e chiedono agli impiegati se hanno visto Nicoletta. I baristi confermano che hanno visto la loro figlia con Margareta e che sono andate via insieme e non ognuna per conto proprio come aveva falsamente detto loro poco prima l”amica”. Terribile falsità, dato che Nicoletta è già stata ammazzata da lei e da Carmelo Bonetta, l’agricoltore con la passione del ballo e complice del terribile omicidio. Ai due genitori, quella Margareta non è mai piaciuta. Troppo appariscente e tanto diversa dalla loro figlia. Da quel momento scatta l’allarme.

Margareta Buffa


I genitori si presentano dai carabinieri e denunciano la scomparsa della loro figlia. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza rivelano che Margareta e Nicoletta erano insieme. Da quel momento i carabinieri mettono sotto torchio la ragazza e il fidanzato Bonetta. Dalla duplice confessione dell’omicidio, risulta che Bonetta si sarebbe nascosto dentro il portabagagli della Elefantino Y10, un’utilitaria che poco si presterebbe a contenerlo. Bonetta è alto 1.83 centimetri e avrebbe resistito lì dentro per almeno un’oretta stando al loro racconto. Margareta avrebbe portato in auto Nicoletta fino in contrada Sant’Onofrio dove Bonetta, uscito dal portabagagli avrebbe accoltellato la vittima dopo averla colpita alla nuca e poi avrebbe dato fuoco al suo corpo. Dettagli terribili certo, ma che non convincono del tutto. I due assassini si sarebbero cambiati, avrebbero indossato abiti puliti e scarpe e avrebbero raggiunto Area 14 allo Svincolo di Castelvetrano intorno alle 2 e si sarebbero messi a ballare visti da tutti. Lei con abito aderente bianco e scarpe tacco 12 e lui, Bonetta, con un vestito e scarpe linde . Per arrivare a Castelvetrano, da Marsala ci vogliono almeno 50 minuti buoni. Dunque all’una del mattino, Nicoletta era già morta? Il movente è poco chiaro. Perchè tanto odio? Perchè tanta ferocia nei confronti di Nicoletta? Cosa poteva aver fatto loro da suscitare tanta rabbia?

Bonetta


«Dovevamo ucciderla, l’avevamo deciso sabato pomeriggio. Nicoletta doveva finirla di dire bugie sul mio conto. Diceva che ero drogato ma non è vero. Poi aveva confidato la storia tra noi due a Margareta». Ma chissà cosa ha scatenato davvero furia omicida. Per questo il cellulare della vittima diventa fondamentale. Lì ci sarebbero i messaggi bollenti intercorsi fra i tre. Il cellulare però non si trova. L’avranno buttato i due per disfarsi delle prove. Così come hanno gettato via il coltello buttandolo dal cavalcavia sul fiume Mazaro in prossimità della Statale che collega Marsala con Mazara prima di proseguire per l’A29 e raggiungere Area 14 allo Svincolo dove avrebbero ballato il caraibico facendosi vedere da tutti ed avere così un alibi perfetto.


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