venerdì, Aprile 19, 2024
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Liberi Lo Sciuto ed Errante grazie all'”incompetenza” territoriale

Liberi tutti. Non è uno scherzo. Tutta la fanfara dei 27 strabilianti arresti dell’operazione Artemisia che avrebbe sgominato la Super Loggia Segreta di Castelvetrano, una sorta di potente setta politica in grado di gestire, fare e disfare affari a livello regionale, si è rivelata un buco nell’acqua. Lo scorso 21 marzo erano finiti in manette nomi importanti del quadro politico regionale. Ricordiamo fra tutti Paolo Ruggirello, Giovanni Lo Sciuto, Francesco Cascio, Felice Errante. Ma se per Paolo Ruggirello è cambiata l’accusa passando da associazione mafiosa in concorso esterno in associazione mafiosa, differenza non di poco conto e che potrebbe far chiedere ai suoi legali la possibilità degli arresti domiciliari, per Lo Sciuto e Company, invece, le cose si sono messe bene grazie al Collegio del Riesame che ha dichiarato “l’incompetenza territoriale del provvedimento che li aveva condotti in galera. Ovvero non doveva essere il giudice di Trapani, ma quello di Palermo ad emettere l’ordinanza di custodia cautelare. Da qui la scarcerazione dell’ex deputato regionale castelvetranese che, secondo gli investigatori era proprio a capo della loggia segreta che gestiva gli appalti in buona parte della Sicilia. E se esce Lo Sciuto, escono anche gli altri direttamente o indirettamente a lui collegati. Fuori anche l’ex sindaco di Cstelvetrano Felice Errante, già fuori l’ex presidente ARS, Francesco Cascio e anche Luciano Perricone, ex candidato a sindaco di Castelvetrano promotore della lista civica “liberi ed indipendenti.

Le cause che hanno portato alla scarcerazione di massa risiedono nel luogo in cui sarebbe stato commesso il reato più grave dell’intera inchiesta. Lo Sciuto è indagato per peculato: avrebbe stipulato un falso contratto di portaborse con Maria Luisa Mortillaro, moglie di un suo grande elettore, Giuseppe Angileri. Il reato sarebbe stato commesso a Palermo e a Marsala e dunque non di competenza del tribunale di Trapani.

Una lettura contestata dai pm trapanesi che lunedì scorso hanno presentato una “memoria” nella quale spiegano che non è noto il luogo in cui è avvenuto il reato e che comunque “vale” il luogo in cui il denaro erogato dalla Regione è stato speso e con fini diversi previsti dalla legge. Ma allo stato attuale, il Riesame ha scarcerato tutti. le indagini proseguono con gli indagati a piede libero.

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