giovedì, Aprile 25, 2024
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Picchia moglie anche durante gravidanza, arrestato 30enne

I Carabinieri di Mascalucia (CT), su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica, hanno arrestato L.A., 30enne, per maltrattamenti contro familiari e lesioni personali aggravate, commessi sulla moglie, 27enne.

Le indagini, hanno messo in evidenza come la donna nel corso della convivenza matrimoniale, ha subito atteggiamenti aggressivi, prevaricatori e violenti da parte del marito, nonché minacce e costrizioni fisiche che l’hanno di fatto relegata ad una condizione di asservimento psicofisico.              

L’uomo, schiavo della droga e dell’alcool, ha sfogato le proprie frustrazioni sul coniuge reiterando le condotte vessatorie anche quando la vittima era in attesa del loro unico figlio.

In tal senso si citano alcuni episodi di inaudita violenza che mettono a nudo la personalità corrotta e spregiudicata dell’uomo: il 10 marzo 2018, dopo averla percossa sulla schiena, sul volto e sulle braccia, mentre si trovavano in auto, ha costretto la donna a scendere dalla macchina abbandonandola in strada (la donna visitata e medicata in ospedale – dichiarerà ai sanitari di essere caduta accidentalmente –  riportò “algie pelviche e sacrale in donna alla 15^ settimana di gravidanza”); il 26 giugno 2018 in piena notte, dopo essere rientrato in casa in stato di alterazione psicofisica da assunzione di sostanze, ha svegliato la moglie costringendola ad un rapporto sessuale, quindi, non soddisfatto, della prestazione la picchiata con pugni e schiaffi al capo e al volto causandogli, come refertato dai medici, delle lesioni guaribili in 15 gg., mentre la donna si trovava alla 31^ settimana di gravidanza.

Fino a giungere all’episodio clou dell’intera vicenda, del 10 aprile scorso, quando alla negazione espressa dalla moglie di consegnargli dei soldi per l’acquisto della droga, ha preso una sedia, la scaraventava a terra rompendola e prelevava con la forza il loro bambino, di appena sette mesi, e in piena notte senza coprirlo adeguatamente lo ha portato con se in macchina per allontanarsi senza meta fino a quando è stato rintracciato da una pattuglia dei carabinieri. Punto di non ritorno che ha costretto la donna a trasferirsi, insieme al figlioletto, dalla casa coniugale a quella dei suoceri.

L’intervento dei carabinieri ha consentito agli stessi di far luce sulla vicenda riuscendo anche a ridare fiducia alla vittima che per paura di ritorsioni non aveva mai denunciato il marito.

Difatti, tramite l’acquisizione delle testimonianze della donna, dei suoceri e dei responsabili dei servizi sociali comunali, gli investigatori hanno potuto raffigurare un quadro indiziario a carico dell’indagato che non ha lasciato alcun dubbio al giudice il quale, accogliendo la richiesta del magistrato titolare dell’indagine, ha emesso la misura restrittiva. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Catania Piazza Lanza.

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