Il colonnello Mu’ammar Muhammad Abu Minyar ‘Abd al-Salam al-Qadhdhafi, detto molto più semplicemente ed universalmente conosciuto come Mu’ammar Gheddafi, nell’ultima intervista del marzo 2011, rilasciata al giornalista Fausto Biloslavo, pochi mesi prima di essere deposto e barbaramente ucciso durante la “rivoluzione dei Gelsomini” (ottobre 2011) aveva profetizzato la costante migrazione in atto fra l’Africa e l’Europa. Non è in discussione se sia giusta oppure inevitabile, semmai, l’intenzione è quella di analizzare quanto accade in questi giorni compreso lo “scandalo Sea Watch”.
“Se al posto di un governo stabile, che garantisce sicurezza, prendono il controllo queste bande legate a Bin Laden gli africani si muoveranno in massa verso l’Europa. E il Mediterraneo diventerà un mare di caos» E mandava a dire al governo italiano guidato allora da Berlusconi che avrebbe fatto montare per lui una tenda berbera a Roma con tanto di hostess selezionate apposta per il dittatore “amico”:
«Sono realmente scioccato dall’atteggiamento dei miei amici europei. In questa maniera hanno messo in pericolo e danneggiato una serie di grandi accordi sulla sicurezza, nel loro interesse e la cooperazione economica che avevamo». «La scelta è tra me o Al Qaeda. L’Europa tornerà ai tempi del Barbarossa. Cerco di farmi capire: se si minaccia, se si cerca di destabilizzare, si arriverà alla confusione (…) Avrete Bin Laden alle porte, ci sarà una jihad di fronte a voi, nel Mediterraneo». E lanciava, senza successo, un appello: «La situazione è grave per tutto l’Occidente e tutto il Mediterraneo. Come possono, i dirigenti europei, non capirlo?». Sapete che cosa accadrebbe se le milizie prendessero il controllo del Paese? Che voi sareste le prime vittime, avreste milioni di immigrati illegali, i terroristi salterebbero dalle spiagge di Tripoli verso Lampedusa e la Sicilia. Sarebbe un incubo per l’Italia, svegliatevi!».
Aveva ragione? E’ difficile dar ragione ad un dittatore che però aveva previsto il caos libico, i barconi pieni di disperati, i morti nel Canale siciliano e la disperazione dei migranti. In quel tempo la Primavera Araba sembrava la svolta, la soluzione alla dittatura. Quanto accade adesso è invece la reiterazione della schiavitù e dello sfruttamento degli africani?