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Lo Curto: Fava intervenga su AGCOM per apologia del reato di corruzione in trasmissione “Non e’ l’Arena”.

        Facendo seguito al mio appello nella seduta d’Aula del 8 ottobre
2019, mi rivolgo formalmente alla S.V. per chiedere un intervento
presso l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per la
deliberata azione denigratoria nei confronti della Sicilia posta in
essere nella trasmissione televisiva de La7 “Non è l’Arena” nella
puntata di domenica 6 ottobre. Durante il talkshow condotto da Massimo
Giletti sono state espresse da parte dell’imprenditore lombardo
Gianluca Brambilla frasi dal tenore chiaramente razzista nei confronti
delle popolazioni meridionali e segnatamente contro i siciliani
descritti, questi ultimi, come soggetti geneticamente inferiori.
Converrà signor Presidente che tali affermazioni sono fortemente
lesive della dignità del nostro popolo e ancor più dei principi
costituzionali di uguaglianza di tutti i cittadini italiani che sono
posti a fondamento della nostra Repubblica.
Signor Presidente invoco il suo autorevole intervento presso l’Agcom
poiché nella predetta trasmissione è stato consentito allo stesso
imprenditore Brambilla di potere magnificare e incoraggiare condotte
corruttive a suo dire tanto efficaci da avere prodotto in Lombardia il
migliore sistema sanitario del Paese. Gianluca Brambilla, infatti, ha
elogiato l’ex presidente della Lombardia Roberto Formigoni che,
seppure condannato in via definitiva per fatti di corruzione, ha
costruito una sanità eccellente. Ciò è stato affermato quasi a voler
significare, in maniera riprovevole, che esiste un sistema corruttivo
che può essere salvato nel giudizio morale dell’opinione pubblica e
che al di là dell’azione penale cui soggiace è persino da imitare. E
noi siciliani non siamo buoni neanche in questo. E’ inaccettabile che
una così grave e assurda affermazione possa essere propalata in una
trasmissione televisiva seguita da un pubblico vastissimo, che per
l’efficacia comunicativa che produce e la suggestione che provoca è, a
mio giudizio, inaccettabile strumento di induzione a delinquere purché
produca effetti positivi. E’ altresì riprovevole l’atteggiamento
tenuto dal conduttore Massimo Giletti di fronte all’imprenditore
siciliano Massimo Ombra, che ha tentato di difendere doverosamente la
dignità del popolo siciliano denunciando la carenza di infrastrutture
mai realizzate dal governo nazionale con danno all’economia della
Sicilia e i ritardi nella ricostruzione del ponte Himera rispetto al
Ponte Morandi. Giletti, infatti, ha sostenuto che il ponte genovese è
ben più importante di quello sull’autostrada Palermo-Catania poiché
aiuta le imprese a trasportare le merci nei paesi d’oltralpe,
ammettendo di fatto che noi siciliani dobbiamo accettare con fatalità
la nostra condizione di svantaggio infrastrutturale che ci rende un
popolo di affamati e assistiti.
Signor Presidente, è insopportabile che a queste affermazioni siano
seguite le parole del siciliano Pietrangelo Buttafuoco il quale ha
sostenuto che l’autonomia siciliana va abolita e la regione
commissariata, allo stesso modo di come ha orribilmente detto
l’imprenditore Brambilla che ha auspicato un commissario del nord per
la Sicilia.
Signor Presidente, concludo con l’invito, alla luce dell’audizione
dell’ex presidente della regione Rosario Crocetta che si è tenuta
nella sua commissione, a chiedere formalmente al signor Giletti di
porre domande all’ex governatore, ospite assiduo a Non è l’Arena, sul
sistema Montante di cui è stato espressione e garante nel corso del
suo governo posto al servizio dello stesso “demiurgo Montante”
consentendogli quel potere assoluto che la magistratura gli contesta
nelle motivazioni della condanna a quattordici anni di reclusione.
Tutto questo, signor Presidente, va fatto a salvaguardia delle
Istituzioni e della dignità del Popolo siciliano, nel rispetto dei
principi costituzionali violati dalla trasmissione televisiva e nel
convincimento che nelle dichiarazioni di cui le ho dato sintesi vi sia
una chiara apologia della superiorità della razza e del reato di
corruzione in aperta violazione della Costituzione e del codice
penale.

                                                On. Eleonora Lo Curto
                                        Capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana

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