Ho partecipato all’incontro catanese del centrodestra siciliano e ho avuto modo di apprezzare il desiderio di rilanciare una piattaforma conservatrice incentrata su identità, coraggio ed una rivoluzione del buonsenso che in Sicilia è ben lungi dalle suggestioni di Forza Italia Viva, il corpo esanime che proverebbe ad amalgamare estrazioni politiche diverse – a dirlo in una nota è Vincenzo Figuccia deputato dell’Udc all’Ars e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia che prosegue – il centrodestra deve ricostruirsi sul rinnovamento e su punti programmatici strategici che guardano al rilancio dell’agricoltura e dei piccoli distretti artigianali, dell’edilizia sostenibile e delle piccole e medie imprese. Non si può sempre proporre ai siciliani un rassemblement per “appolpettare” una realtà politica difforme ed eterogenea, che confonde e disorienta e che soprattutto, guarda ad una certa sinistra rivestita da una falsa vitalità dopo che con altrettanto cinismo e ipocrisia ha distrutto un paese. Per cui, al netto dei numeri, l’ala sovranista e conservatrice è in auge e in questo scenario, qualunque ragionamento non può che immaginare la coalizione ancorata a temi e valori forti, incompatibili con chi negli ultimi anni, ha difeso gli interessi delle lobby, delle banche e della finanza speculativa. Al pari mi chiedo se sia opportuno che questa forza italia a guida Miccichè totalmente assente alla kermesse, sia partner di questa coalizione.
Vorrei sapere – aggiunge – cosa ne pensano gli esponenti di questo centrodestra circa il mancato taglio ai vitalizi degli ex consiglieri regionali e dello stesso Miccichè che si ostina a difenderli. Rompano il silenzio imbarazzante – conclude – e prendano le distanze da personalismi che hanno effetti distorsivi sul profilo cattolico, liberale e sociale proprio della centrodestra italiano”.