Cosa hanno in comune arte e scienza? Molto. A partire certamente dalla ricerca e dallo studio che attraverso la tecnologia e l’innovazione possono arrivare a sorprendenti risultati sia per quello che riguarda il nostro futuro ma anche nell’approfondimento di molti quesiti sul nostro passato.
Nasce in quest’ottica il seminario “Arte è Scienza. Un giorno al Museo: Archeologia e Archeometria si incontrano” che è in programma per il prossimo mercoledì, 27 novembre, presso il Museo Lilibeo, a Marsala.
L’incontro si inserisce nell’ambito delle attività svolte dal Parco Archeologico per la divulgazione e la didattica ed è promosso dall’Associazione Italiana di Archeometria, dal Dipartimento STEBICEF dell’Università di Palermo e da Labor Artis C.R. Diagnostica (spin-off accademico della stessa Università).
I lavori inizieranno alle 9.30 e si dovrebbero concludere per le 14.30.
Il programma prevede sue momenti distinti.
L’avvio dei lavori è fissato per le 9.30 con i saluti dell’Arch. Enrico Caruso, direttore del Parco Archeologico di Lilibeo.
A seguire il prof. Eugenio Caponetti di Labor Artis C.R. Diagnostica presenterà sia AIAR che il programma della giornata.
La professoressa Monica De Cesare, del Dipartimento Culture e Società dell’Università di Palermo, esporrà poi alcuni esempi dell’apporto dell’indagine scientifica alla ricerca archeologica mentre la professoressa Maria Luisa Saladino, del Dipartimento STEBICEF dell’Università di Palermo, si soffermerà su “Le tecniche d’indagine al servizio dell’archeologia”.
Interverrà inoltre anche il dott. Fabrizio Ducati, del Dipartimento Culture e Società dell’Università di Palermo, per parlare di “Archeologia e petrografia. Due scienze apparentemente lontane eppure così vicine”.
La prima parte dei lavori sarà chiusa dall’intervento della dottoressa Gabriella Chirco, del Dipartimento Culture e Società dell’Università di Palermo, che si soffermerà sul tema dell’approccio multidisciplinare al restauro e dei percorsi di formazione per la conservazione.
A partire dalla 12.00 sono invece previste la visita del Museo, guidata dall’arch. Caruso, e le attività laboratoriali finalizzate a far conoscere l’applicazione di tecniche non invasive sui beni archeologici mediante apparecchiature portatili.
I laboratori saranno a cura dei ricercatori del Dipartimento STEBICEF e della Labor Artis C.R. Diagnostica (spin-off accademico della stessa Università).
