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A Sortino la presentazione del volume “Pantalica e la Sicilia nelle età di Pantalica”

Sarà presentato domani, domenica 12 gennaio alle 10, nella sala del consiglio comunale di Sortino, il volume “Pantalica e la Sicilia nelle età di Pantalica” che raccoglie i testi scientifici prodotti dai migliori specialisti della preistoria e protostoria siciliana, nel contesto dell’archeologia preistorica del Mediterraneo.  Il volume è frutto del convegno del 16 e 17 dicembre 2017, promosso dal Comune di Sortino (dove si tenne l’iniziativa), dall’Università di Catania, dal Consorzio universitario Archimede di Siracusa e da Rosalba Panvini, allora soprintendente ai Beni culturali e ambientali di Siracusa.

Alla presentazione del volume domani parteciperanno Vincenzo Parlato, sindaco di Sortino; Mario Blancato, coordinatore del progetto Pantalica; Donatella Aprile, soprintendente ai Beni culturali e ambientali di Siracusa; Silvano La Rosa, presidente del Consorzio universitario Archimede di Siracusa e Calogero Rizzuto, direttore del Parco archeologico di Siracusa.

Quella di domani rappresenterà inoltre l’occasione per una breve riflessione su “La preistoria di Pantalica e la sua civiltà” con gli interventi di Pietro Militello, docente di preistoria siciliana all’Università di Catania; Dario Palermo, direttore della scuola di specializzazione in Beni archeologici – Università di Catania; Rosalba Panvini, docente dell’Università di Catania e sovrintendente ai Beni culturali e ambientali di Catania.

Il convegno prima e il volume adesso rappresentano un momento significativo nello studio del territorio di Sortino, dopo le indagini archeologiche di Paolo Orsi e di Bernabò Brea, per ricostruire la storia della Necropoli dall’età del Bronzo e del Ferro in Sicilia (XIV sec. A.C.) fino al periodo bizantino.

“Con questo progetto – dichiarano il sindaco Parlato e il prof. Blancato – offriamo un supporto scientifico alla storia del nostro paese, con l’obiettivo di valorizzare il territorio per la fruizione turistica e la salvaguardia della sua integrità come, appunto, bene dell’umanità, secondo l’onorificenza concessa dall’Unesco”.

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