venerdì, Aprile 19, 2024
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Banca S. Angelo: Come risolvere i problemi dell’economia leggendo gli antichi scrittori greci di Sicilia

Lo spirito intraprendente delle invenzioni 
dello scienziato Archimede di Siracusa analogo a quello delle 
innovazioni delle novelle startup dell’Isola; gli appelli al ritorno 
alla natura e ad un’agricoltura “sostenibile” del “principe dei 
poeti”, il siciliano Teocrito, che richiamano allo sviluppo delle 
moderne aziende biologiche; la “dottrina delle radici” del filosofo 
Empedocle di Agrigento che diede spunto all’elaborazione delle scienze 
moderne; la letteratura gastronomica degli aretusei Rintone e Miteco e 
del gelese Archestrato come antesignane degli attuali “masterchef” e 
dell’enogastronomia su cui si fonda il successo del “made in Sicily” 
nel mondo.
La serie di eventi culturali che celebreranno durante tutto il 2020 i 
100 anni della Banca popolare S. Angelo si apre con la presentazione 
del saggio “Andra moi énnepe, Mousa”, prefazione di Valeria Andò 
(Nuova Ipsa Editore) nel quale Alberto Jori, docente di Filosofia 
antica all’Università di Ferrara e di Filosofia a Tubinga, analizza e 
attualizza le opere dei poeti, commediografi, filosofi, scrittori, 
storici, scienziati e drammaturghi della Grecia antica, soprattutto di 
coloro che vissero o operarono in Sicilia.
Emergono da quei frammenti molteplici valori e dottrine ancora attuali 
(dall’imperialismo mascherato da democrazia alla globalizzazione, 
dall’impegno civile alla lotta per i diritti e la parità delle donne, 
dalla tolleranza e multiculturalità alla passione per la conoscenza) e 
che oggi possono rivelarsi modelli per l’economia e la programmazione 
in questa regione in cui la Banca popolare S. Angelo è fortemente 
radicata.
Appuntamento domani, 16 gennaio, alle ore 17, a Palermo, presso 
Palazzo Petyx, sede della Banca popolare S. Angelo, in via Enrico 
Albanese, 94.
Interverranno Salvatore Requirez, storico; Franco Giorgianni, 
ricercatore confermato di Lingua e letteratura greca presso 
l’Università di Palermo; e Maurizio Massimo Bianco, professore 
associato di Lingua e letteratura latina presso l’Università di Palermo.

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