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Gli impianti fotovoltaici nelle scuole non sono ancora funzionanti. Il M5s chiede chiarimenti a Pogliese

Dopo un nostro accesso agli atti, a settembre dello scorso anno la Direzione Manutenzioni del Comune di Catania aveva dichiarato che gli impianti risultavano collaudati e funzionanti e che, insieme all’Enel, si stava cercando di risolvere il problema della connessione alla rete elettrica.
Per i lavori di realizzazione degli impianti la Direzione indicava un costo di 2.455.573,76 euro, mentre il verbale di gara del 30 agosto 2013 proponeva l’aggiudicazione per un totale complessivo di 2.362.728,50 euro. Inoltre, secondo quanto previsto dal bando di gara, il termine per l’esecuzione dell’appalto era di 240 giorni.

Il gruppo consiliare del M5s ha presentato un’interrogazione – prima firmataria Lidia Adorno – al sindaco e agli assessori competenti per conoscere i motivi del ritardo nell’attivazione degli impianti fotovoltaici e della discrepanza tra l’importo netto indicato nella lettera della Direzione Manutenzioni ed il verbale di gara.

“Non si comprende come abbiano potuto collaudare gli impianti e accertarne il funzionamento, vista l’assenza, dal 2015 ad oggi, degli allacci con le cabine Enel. Abbiamo già richiesto copia dei verbali di collaudo, senza avere ottenuto risposta” dice la consigliera Adorno. “E’ inconcepibile – aggiunge – che la mancata effettuazione di lavori, che sarebbero costati poche migliaia di euro, abbia di fatto impedito il regolare funzionamento, pregiudicando un investimento di tale portata. Se questi impianti dovessero finalmente essere sottoposti agli opportuni lavori, funzioneranno mai? Dopo cinque anni di esposizione agli agenti atmosferici, potrebbero avere riportato danni permanenti e non essere più né funzionanti né sotto garanzia. Abbiamo inoltre riscontrato una discrepanza tra l’importo del verbale di aggiudicazione della gara d’appalto e l’importo netto che si evince dalla lettera della Direzione Manutenzione e anche su questo abbiamo chiesto delucidazioni. Non abbiamo ricevuto risposta alla prima interrogazione, presentata a novembre 2019 e abbiamo segnalato tale inadempienza all’assessorato di competenza della Regione Sicilia affinché vengano presi gli opportuni provvedimenti di legge.”

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