venerdì, Marzo 29, 2024
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Palermo: studenti per il futuro, dopo le piazze azioni concrete per il clima

Siamo Marta Sabatino e Sephora Muratore, rappresentanti alla Consulta Provinciale degli
Studenti del Liceo Regina Margherita, mandiamo questa lettera a nome degli studenti che
sognano un futuro più sostenibile e che sono pronti ad attivarsi per realizzarlo.
Il 27 settembre a Palermo più di 20.000 studenti sono scesi in piazza per rivendicare il diritto
al futuro, a noi, che ci è sempre stato detto che potevamo toccare il cielo con un dito, non
stanno lasciando neanche la terra. Il 27 settembre è stato il terzo degli scioperi globali
lanciati da Greta Thunberg e che in tutto il mondo hanno mobilitato la nostra generazione e
non solo.
Noi siamo la prima generazione a vedere gli effetti del cambiamento climatico e l’ultima che
può fare qualcosa per cambiare, sappiamo che per farlo bisogna partire dalle nostre scuole.
L’agenda 2030 dell’ONU con i suoi obiettivi di sviluppo sostenibile propone una visione
chiara della direzione in cui deve andare la politica nei prossimi anni, tra i diciassette obiettivi
citiamo il quarto e il tredicesimo: istruzione di qualità e lotta al cambiamento climatico. La
scuola che sogniamo parte da questi due obiettivi, quindi una scuola plastic free, che faccia
la raccolta differenziata e in cui l’educazione ambientale sia alla base.
Sappiamo anche che per realizzare questo sogno abbiamo bisogno della politica e delle
istituzioni. Per questo chiediamo al Comune di Palermo e ai componenti del Consiglio
Comunale di incontrare e ascoltare le proposte dei ragazzi che vogliono andare oltre le
piazze e veder concretizzare l’impegno di milioni di studenti che a Palermo come in tutto il
mondo hanno scioperato per il clima.
Siamo scesi in piazza per dire che noi giovani non siamo il futuro, siamo il presente e
abbiamo bisogno di azioni concrete adesso. Ma queste azioni devono partire dalle istituzioni,
perché solo così possiamo salvarci. Questa è una partita a cui nessuno può sottrarsi, perché
la posta in gioco è il nostro futuro. Noi studenti non abbiamo paura di cambiare, e voi?

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