giovedì, Marzo 28, 2024
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Coronavirus, Figuccia: “Ministro Speranza inadeguato, faccia chiarezza sulle condotte da assumere”

“Senza voler fare terrorismo psicologico, voglio rimarcare come il ministero della salute continui ad essere interlocutorio rispetto allo stato epidemiologico del Coronavirus e dei potenziali rischi” – a dirlo è vincenzo Figuccia deputato dell’Udc all’Ars e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia. “Ammiro tantissimo, con grande orgoglio, il lavoro della ricercatrice siciliana Concetta Castilletti che con il suo team, ha isolato il virus ma – prosegue – da parte di Roberto Speranza, va fatta chiarezza sui comportamenti che i nostri concittadini debbano tenere soprattutto con riferimento al consumo di cibi nei ristoranti cinesi che insistono nelle nostre città, sui piccoli e grandi centri di vendita di prodotti made in China e sull’importazione e-commerce di prodotti dal Paese che per via della pandemia, sta mettendo in forte preoccupazione il mondo. Mentre Conte resta un po’ nel pallone, il suo ministro si mostra tatalmente inadeguato rispetto al ruolo di garante del diritto alla salute degli italiani. C’è bisogno di certezze e non di mere rassicurazioni che “tutto andrà bene”. Le China Town italiane sono città nelle città con le quali la nostra gente ha stabilmente costruito rapporti commerciali, di utenza massiccia e quotidiana. Nondimeno vale la preoccupazione del Centro studi di Unimpresa in ordine alle importazioni di macchinari, alimentari e abbigliamento per un giro di affari tra l’Italia e la Cina che va oltre 44 miliardi di euro l’anno. È necessario che le autorità e le istituzioni, sia italiane che estere, si occupino di questa complessa situazione con prudenza e con la massima attenzione, sapendo che l’emergenza sanitaria può avere effetti collaterali per le principali economie mondiali. In particolare, le micro, piccole e medie imprese italiane, sia direttamente sia come indotto, traggono profitti importanti dal business con la Cina e ciò non va sottovalutato. Pertanto – conclude – nell’interesse di tutti, cinesi compresi, va indicato con un vademecum didascalico, il comportamento al quale attenersi rispetto alle attività di uso e consumo di prodotti di ogni tipo che arrivano dalla Cina”

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