“La libertà di parola è un diritto, purchè non leda la dignità altrui”. Queste le parole di Eusebio Dalì, dirigente di Forza Italia e fondatore del laboratorio politico #palermomeritadipiu, che commenta la notizia del Corriere della Sera, secondo cui il cantautore toscano Pierò Pelù, prima della sua esibizione a Sanremo, avrebbe firmato un accordo con l’ex premier Matteo Renzi, di risarcimento per frasi pronunciate durante il concerto del Primo maggio a Roma nel 2014.
“Piero Pelù definì Matteo Renzi il boy scout di Licio Gelli, e ora dovrà pagare all’ex premier ventimila euro. E’, a mio avviso, una notizia confortante perché punisce chi si avventura in contumelie prive di alcun fondamento. Il cantautore toscano, evidentemente perde il pelù ma non il vizio e continua a sparare a zero dal suo privilegiato e unilaterale pulpito; perché quando ciò accade il sacrosanto principio della libertà di parola scade in un abuso lesivo della dignità altrui. Per fortuna c’è il diritto a garanzia di quella dignità. E ribadisco quanto affermai anni fa: mai un concerto di costui a Palermo ed in Sicilia”.