giovedì, Aprile 25, 2024
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Marsala, storia di un legame familiare ritrovato

Un viaggio di gruppo in Sudafrica nel 2015, di cui faceva parte una coppia di Marsala, segna l’inizio di un’amicizia con un’altra coppia di Firenze. La stessa passione calcistica per la Roma, evidenziata dal portafoglio che uno dei due mariti sfila dalla tasca, è una coincidenza che non passa inosservata. A fine viaggio arrivano i saluti e la promessa di rivedersi presto.

Qualche mese dopo, la coppia fiorentina va in Calabria, paese di origine della moglie, Marisa, e da lì decidono di fare un veloce blitz a Marsala, per incontrare gli amici di viaggio. L’accoglienza calorosissima e ricca di tipicità siciliane causa un’intossicazione a Marisa, che è costretta a restare a casa mentre il marito esce per il centro storico della città. Resta stupito dalla struttura dell’enoteca comunale e insiste per farlo vedere alla moglie prima di andare via. Così, tornano insieme a bere qualcosa e per conoscere i gestori del posto. Rossella, in una delle poche occasioni in cui sta servendo ai tavoli, riconosce seduto insieme alla coppia, un vecchio amico di infanzia che saluta affettuosamente la madre di lei, Angela, che gli fa una battuta in calabrese. Coincidenza che lui coglie per presentargli Marisa, in quanto sua conterranea. Comincia una conversazione e le due donne scoprono di avere in comune il paese di Petilia Policastro, dove si trovava la vera madre della signora Angela, che da piccola, è stata adottata da una famiglia marsalese ma che ha voluto rincontrare all’età di 12 anni. Marisa chiede il cognome della madre della signora Angela e coincidenza vuole che è lo stesso dello zio che ha sposato la sorella di suo papà: Vito. Quel nome non lascia equivoci e la reazione della signora Angela è delirante. Si tratta, infatti, del fratello della sua vera mamma, che ha rinnegato l’esistenza di questa sorella, rimasta sempre nascosta a tutta la famiglia. Marisa chiama il cugino per comunicargli della scoperta fatta. Il legame di parentela viene poi confermato dai documenti dell’ufficio anagrafe, con i quali la mamma di Marisa ha ricreato l’albero genealogico, risalendo al vero nome del nonno di Angela e persino alla sua casa di nascita.

Questa storia che ci racconta di come spesso il destino procede per la direzione tracciata, a prescindere da tutto, e prosegue con ulteriori coincidenze. Il cognato di Marisa è di Marsala, ex marito della sorella, ma non hanno mai pensato di fare visita in città. Marisa decide di mettere una base a Marsala, comprare casa, avviare un’attività, intanto che la relazione con la famiglia ritrovata procede per il verso giusto. In uno dei suoi viaggi a Zanzibar, incontra Stefania, di origini milanesi che vive a Firenze, e lavora nel settore dei gioielli. Con lei arrivano a Marsala per incrementare l’attività e coinvolgere alcuni negozi. Mentre prendono un aperitivo insieme a Rossella, Stefania racconta di un suo caro amico di infanzia che frequentava lo stesso club a Milano. Ricorda la fisionomia e Rossella lo collega a Tommaso Putaggio, le mostra la foto e lo riconosce. lo chiamano d’urgenza, chiedono di raggiungerle al bar e quando lo incontrano non hanno dubbi: è lui il ragazzo siciliano che viveva a Milano e che frequentava i genitori. Ancora una volta il caso ha fatto il suo percorso. Ed è questa la testimonianza che tutti i protagonisti di questi fatti, sorridendo, raccontano. Tutti facciamo parte di un grande disegno; solo se sappiamo ascoltare i segnali troviamo la strada giusta, o meglio, la strada giusta troverà noi.

Antonella Lusseri

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