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A Mazara esistono numerosi insediamenti di importanza archeologica, iniziando da quelli dell’epoca del neolitico

In Sicilia, nella provincia di Trapani , e nel Comune di   Mazara del Vallo, esistono numerosi insediamenti di  importanza  archeologica, iniziando da quelli dell’epoca del neolitico.

A circa 3 km di distanza dalla foce del fiume Delia, sul lato ad Est,   si stende la piana di San Nicola, una vasta area ubicata fra la strada statale 115 che da Mazara porta a Castelvetrano e la linea ferroviaria, proprio all’altezza della piccola stazione ferroviaria omonima.

Chi si trova un villaggio capannicolo della media e tarda età del bronzo ed anche un insediamento ellenistico – romano.

Ben visibili si vedono due sili ravvicinati :  sono  probabili fornaci per la lavorazione del metallo: infatti nelle immediate vicinanze si sono trovate scorie di materiale ferroso.

Le  numerose tombe sia di adulti che di bambini  sono state tutte saccheggiate in tempi recenti  anche se , nell’interno di una di queste, sono stati recuperati frammenti di una pisside stamnoide corinzia, pressoché  ricomposta.

In questa zona interessata dalla necropoli vi è anche una vasta cava di notevoli dimensioni, simile a quella delle ben note cave di Cusa.

Dalla stessa zona provengono infatti manufatti  di selce, di quarzite ed anche frammenti di ceramica preistorica. In base a questi ritrovamenti si può quindi  considerare che gli insediamenti risalgano all’età del bronzo.

 Nelle numerose ricognizioni archeologiche effettuate negli anni si sono rinvenuti importanti reperti quali frammenti di “solenes” , 

di un insediamento  rurale di età ellenistica e poi romana, e poi numerosi frammenti ceramici.

Molte aree archeologiche hanno subito importanti sconvolgimenti a causa di massicci spietramenti e livellamenti effettuati per la piantumazione di un vigneto.

Nella zona sono stati ritrovati parti di una soglia marmorea ed un moncone di pavimento con mattoni disposti  a taglio ed a spina di pesce.

Ma non solo. Sempre in questa area sono stati segnalati ritrovamenti di manufatti ceramici medioevali, fra i quali di anfore arabo-normanne a “cannelures” ,

dipinta a bande brune.

Una delle particolarità è una tomba a due livelli, a croce, che si può vedere nelle immagini presenti nel video iniziale di presentazione dell’area, in corso di realizzazione.

E’  comunque un vero peccato che questa area non possa essere trasformata in una  grande “isola culturale”.. perché certamente, adeguatamente pulita e resa  fruibile , avrebbe un grande fascino  e  potrebbe diventare un’ulteriore  attrazione turistica per tutta l’area della Sicilia Occidentale.

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