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Palermo: il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino non si ferma

Il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino non si ferma, e per la prossima settimana propone due appuntamenti ricchi di spunti.

Domani, lunedì 2 marzo alle ore 17 si terrà la presentazione del libro di Leoluca Orlando “Il tempo dell’elefante”, che inaugura la collana di letteratura “Cronache” di Palermo University Press.
Interverranno Fabrizio Micari, Moni Ovadia, Andrea Le Moli. Modererà Antonino Giuffrida. Sarà presente l’autore.
Quello scritto da Orlando è un libro fatto di tempo, in certo modo paradossale perché nato a conclusione di un’esperienza (i primi mandati a sindaco di Palermo) che non aveva certezza di rinnovarsi ma che pure era nata guardando oltre se stessa, al futuro di quella terra sempre tutta da inventare che è la Sicilia.

“Il tempo dell’elefante”, il titolo di questa raccolta di racconti (la prima in italiano) di Leoluca Orlando, allude a molte cose. Alla passione per la terra in cui ci si radica, a quella di percorrere strade lontane e inconsuete. All’ostinazione con cui ci si schiera convinti delle proprie ragioni,alla pazienza come ingrediente indispensabile per condividere ruoli e contesti sociali. In equilibrio tra forza e delicatezza, ardimento e timore, l’elefante (bianco, nero, grigio) è immagine della memoria, degli istanti che passano aspettando di essere raccontati. E forse per questo ci appare, tra gli animali, il più vicino al senso del tempo. Tanto da diventare, nei racconti di Orlando (da anni destinatario del dono e collezionista di elefanti), il simbolo di tutte le storie grandi e piccole, affascinanti e misteriose, che si annunciano in ogni vita umana.

Venerdì 6 marzo alle ore 15.30, ancora al Museo Pasqualino, si terrà il workshop in lingua inglese “Labour, public life, & network in the ancient world”.
Interverranno Viola Heutger (University of Lucerne), Ulrico Agnati (University of Urbino Carlo Bo), Mario Varvaro (University of Palermo), Bastiaan D.Van Der Velden (Opern University – The Netherlands), Flavia Frisone (University of Salerno).
Posta al centro di un reticolo viario, l’antica Coriovallum (oggi Herleen, nei Paesi Bassi) era nota per le sue terme, costruite intorno all’anno 40 sul modello dei bagni di Xanten, ricostruite dai soldati della trentesima legione durante il regno di Adriano e in uso fino al quarto secolo.
In questi stabilimenti, molto frequentati nel mondo antico, era possibile incontrare gli amici, allenarsi su un campo vicino all’edificio o in piscina, passare il tempo fra i bagni e la biblioteca.
Lo studio delle rovine delle terme di Coriovallum rappresenta un’occasione per tornare a studiare con approccio interdisciplinare e in chiave storica la rilevanza delle terme nella vita sociale del mondo antico in un punto di snodo del reticolo viario che univa la capitale della Germania inferior, Colonia Claudia Ara Agrippinensium (oggi Köln), ad Atuataca (oggi Tongeren), nella Gallia Belgica.

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