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Ance Sicilia: stanziare più fondi per infrastrutture ed evitare che di quasi tutte le gare si perdano le tracce

 Per consentire alla Sicilia di diventare 
competitiva e attrattiva per gli investimenti servono più stanziamenti 
per le infrastrutture, dall’Alta velocità all’inserimento effettivo 
nel Corridoio Scan-Med, dalla logistica portuale al miglioramento 
delle strade. Lo afferma l’Ance Sicilia secondo cui, però, occorre 
anche un poderoso sforzo di potenziamento amministrativo, di dotazione 
di strumenti tecnici e di formazione del personale delle stazioni 
appaltanti per evitare che, come accaduto finora, buona parte delle 
gare venga aggiudicata con insopportabile lentezza.
E’ uno dei temi che il presidente nazionale di Ance, Gabriele Buia, 
affronterà domani, 5 marzo, alle ore 10,30, presso la sede di Ance 
Palermo, a Palazzo Forcella De Seta, al numero 21 del Foro Umberto I, 
nell’incontro che avrà con il sistema imprenditoriale di Ance Sicilia, 
il governatore Nello Musumeci e l’assessore regionale alle 
Infrastrutture, Marco Falcone.
Gli imprenditori edili siciliani puntano l’indice, in particolare, 
sugli iter infiniti che rallentano o bloccano le aggiudicazioni delle 
gare d’appalto.
E’ pur vero che in Sicilia nel 2019 ci sono state più gare che in 
passato, che per quelle pubblicate sulla Gazzetta ufficiale della 
Regione siciliana le aggiudicazioni fra il 2018 e il 2019 sono salite 
dal 38 al 52,51%, che gli Urega hanno quadruplicato le loro 
performance aggiudicando il 70% degli incanti (dal 17,65% del 2017); 
ma, in generale, restano sempre troppo poche le gare che arrivano a 
conclusione in tempi accettabili.
L’Osservatorio annuale delle costruzioni, elaborato dall’Ance Sicilia, 
indica che nel 2019, grazie all’impegno del governo Musumeci, i bandi 
di gara di competenza regionale pubblicati sulla Gazzetta ufficiale 
sono saliti a 228 (+4,11%) per 357mln di euro (+24,02%) rispetto ai 
219 per 288mln del 2018; ma, a confronto con i livelli pre-crisi, il 
calo dal 2007 è del 71,81% per numero di bandi e dell’81,58% per 
importi proposti al mercato. Meno positivo è il risultato se si 
sommano anche i bandi di competenza di Stato e sue Partecipate: in 
tutto sono stati pubblicati 1.413 avvisi (+0,43%) anche se di importo 
maggiore (1,79mld, +28,40%).
Il presidente di Ance Sicilia, Santo Cutrone, ribadisce che “occorre 
investire molto di più in opere pubbliche, ma non basta stanziare 
fondi e bandire gare d’appalto, se poi la macchina burocratica non è 
efficiente e i cantieri non si aprono”.
In proposito, l’Osservatorio dell’Ance Sicilia evidenzia i progressi 
fatti, così come il tanto che manca. Nel periodo 2018/2019, su 219 
gare di competenza regionale per 288mln, ne sono state aggiudicate nei 
sedici mesi successivi solo 115 per 184mln, con una perdita per il 
mercato di 104mln. Guardando poi alle 1.407 gare bandite 
complessivamente nel 2018 da Stato, aziende pubbliche, Regione ed enti 
locali per 1,4mld di euro, ben 1.200 gare, l’85,28%, per 1,14mld non 
risultano aggiudicate nei sedici mesi successivi. Dal 1999 al 2018 
sono 5.877 le gare pubblicate sulla Gurs per 6mld e 91mln di cui non 
risulta l’aggiudicazione nei sedici mesi successivi.
“In più si pensi – aggiunge Cutrone – che ci sono altri 5mld stanziati 
per opere cantierabili censite da Ance Sicilia e che da anni non 
vengono appaltate”.
Cutrone lancia l’allarme anche alla luce dei recenti annunci del 
governo nazionale relativi alle infrastrutture del “Piano per il Sud 
2030” e alle opere che saranno sbloccate dai provvedimenti economici 
per fronteggiare l’emergenza coronavirus: “Spero che una maggiore 
qualificazione e competenza delle stazioni appaltanti  – conclude il 
presidente di Ance Sicilia – e un controllo dei loro risultati, come 
quello attuato dal governo regionale sugli Urega, possano contribuire 
a migliorare l’attuale stato dell’edilizia siciliana, considerato che 
a fine 2019 il comparto ha visto appena 1.786 imprese attestate Soa, 
con una perdita nell’ultimo anno di altre 53 importanti realtà 
produttive”.

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