giovedì, Marzo 28, 2024
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Uffici Funzioni centrali del Ministero della Giustizia. La denuncia di Cgil, Cisl e Uil Trapani: applicate solo parzialmente le norme sul contenimento del Covid 19

In alcuni uffici delle Funzioni centrali del Ministero della Giustizia, presenti in provincia di Trapani, si ottempera solo parzialmente alle direttive relativamente alle misure urgenti da prendere in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica in corso.

A denunciarlo sono Fp Cgil, Cisl Fp e Uilpa Trapani.

“Ancora oggi – affermano Antonella Granello (Fp Cgil), Marco Corrao (Cisl Fp) e Gioacchina Catanzaro (Uilpa) – una percentuale elevata di personale viene giornalmente chiamata ad assicurare i presidi individuati per i servizi urgenti e indifferibili, snaturando il principio stesso di presidio. Tutto ciò ci stupisce poiché tale atteggiamento appare ingiustificato da parte dei capi ufficio. Ricordiamo, infatti, che con il Dpcm dell’11 marzo 2020 è stato disposto che “fatte salve le attività strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza, le pubbliche amministrazioni, assicurano lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del proprio personale dipendente, anche in deroga agli accordi individuali e agli obblighi informativi ed individuano le attività indifferibili da rendere in presenza”.

 “Con il Decreto Legge del 17 marzo 2020 si dispone poi che si limiti la presenza del personale negli uffici per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente la presenza sul luogo di lavoro, anche in ragione della gestione dell’emergenza. La prestazione lavorativa in lavoro agile può essere svolta anche attraverso strumenti informatici nella disponibilità del dipendente qualora non siano forniti dall’amministrazione. Qualora non sia possibile ricorrere al lavoro agile, le amministrazioni utilizzano gli strumenti delle ferie pregresse, del congedo, della banca ore, della rotazione e di altri analoghi istituti, nel rispetto della contrattazione collettiva. Esperite tali possibilità le amministrazioni possono motivatamente esentare il personale dipendente dal servizio”.

Pertanto – concludo Granello, Corrao e Catanzaro -, “intimiamo una applicazione urgente delle disposizioni normative”.

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